Divide ancora di più la già frammentata sinistra italiana, la vittoria di Tsipras nelle elezioni greche della scorsa settimana.
Negli ultimi giorni si sono registrate diverse reazioni allo scossone provocato dal voto greco tra queste quella di Barbera (PRC) che ancor prima dei risultati definitivi delle urne dichiarava: “una vittoria di Syriza aprirà una breccia significativa nelle politiche neoliberiste imposte dalla Bce ai paesi membri, dimostrando che all’Europa dell’austerity e della finanza si può contrapporre una Europa della solidarietà e dei popoli”.
Molto più critico il giudizio espresso dal PCL che con una nota ufficiale ha evidenziato come “grandi masse di lavoratori e di giovani in rivolta da anni contro le politiche di austerità cercano in Syriza una svolta radicale… ma saranno deluse. Tutto lo sforzo di Tsipras è oggi proteso a rassicurare il capitale finanziario europeo sulla affidabilità di Syriza come partito di governo… non si potranno rassicurare i creditori strozzini e al tempo stesso aumentare salari, pensioni, sussidi”. La nota del PCL si conclude con una stoccata alla sinistra italiana: “i dirigenti della sinistra italiana accorrono a incoronare Syriza come corsero a suo tempo a incoronare Bertinotti. Ma l’emozione dei sogni è sempre effimera, e il risveglio è sempre traumatico”.
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