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E’ stato innegabilmente un successo il primo Gay Pride toscano, quello svoltosi sabato 7 luglio a Viareggio, l’ultimo della serie di quelli nazionali. Diecimila presenze (secondo gli organizzatori), un corteo accolto festosamente da tutta la popolazione viareggina e da turisti, famiglie e bambini in testa. Musica e balli, ma anche la richiesta forte alla politica di una attenzione decisa per il riconoscimento di diritti che non possono più essere negati.

Una politica che ha risposto, almeno in parte; con molti gonfaloni di Comuni come quelli di Pisa e di Livorno, di Gavorrano, della Provincia di Firenze. Con la presenza di tanti sindaci, in prima fila quello di Pisa Filippeschi. quello di Livorno Cosimi, e quello di Viareggio Lunardini. E poi la partecipazione del presidente della Regione Enrico Rossi e dell’assessore al turismo e alla cultura Cristina Scaletti; a testimonianza della storia di una terra, quella toscana, che per prima ha depenalizzato l’omosessualità, come ha ricordato Lunardini, e che, unica in Italia, con una legge regionale del 2006 riconosce i diritti di genere.

Stasera un altro passo, simbolico ma significativo: una cerimonia al termine del corteo, celebrata dall’assessore Scaletti nella quale si sono unite in matrimonio una decina di coppie lgbtqi: “Oggi qui ci unisce l’orgoglio di essere tutti i colori dello stesso arcobaleno, dove ogni colore deve avere la stessa dignità dell’altro, dove ogni tono si sfuma nell’altro quasi ad accompagnarne l’espressione – ha affermato l’assessore Scaletti a margine della cerimonia – Ecco vorrei che il nostro paese tutelasse ognuno di quei colori, Perchè togliendo il rosso, l’arancione, il giallo, il verde l’azzurro, l’indaco o il violetto noi ingrigiamo l’arcobaleno e impoveriamo tutti gli altri colori. Lo spread economico è un’emergenza, ma lo è altrettanto quello dei diritti civili che ci allontana dall’Europa”.

“in Italia le coppie dello stesso sesso che si amano non sono tutelate in nessun modo, nè nel riconoscimento della dignità affettiva, né sulla reversibilità della pensione, nè per il consenso su procedure diagnostiche o terapeutiche o il permesso di soggiorno. Il riconoscimento giuridico di  diritti  è antefatto necessario a qualsiasi azione contro l’omofobia, il pregiudizio, la violenza, il razzismo – ha concluso Scaletti – ; senza una norma che sancisce che l’amore tra due persone dello stesso sesso ha la stessa dignità di un amore tra eterosessuali ogni campagna contro l’omofobia è priva di sostanza”.

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