Fare rete fra le piccole e medie imprese del settore del mobile e delle soluzioni d’interni, spingendo sull’internazionalizzazione, con il baricentro della richiesta che si sposta sui paesi emergenti. Sono queste le ricette per uscire dalla crisi, delineate dalla ricerca di Federmobili e Innova.com, presentata nel corso dell’inaugurazione di Abitare il Tempo 100% Project, alla Fiera di Verona. Il Medio Oriente diventa sbocco privilegiato per l’export italiano, come testimonia la presenza alla manifestazione di delegazione commerciali da Egitto, Libia, Qatar, Arabia Saudita, Oman ed Emirati Arabi Uniti. Il 67% delle aziende nazionali guarda con interesse ai mercati esteri. Cambia anche la figura del cliente finale “consumatore convergente”, sempre più informato tramite il web ed i social media, selettivo negli acquisti e attento alla sostenibilità ambientale.
Verona, 21 ottobre 2012. Per rilanciare il comparto dell’arredo e dell’interior design made in Italy è necessario fare massa critica per cogliere il potenziale dei mercati emergenti, soprattutto del Medio Oriente, e adeguarsi alla nuova figura del consumatore 2.0, sempre più informato e protagonista grazie ai social media. È questo il chiaro messaggio che giunge, oggi, dall’inaugurazione di Abitare il Tempo 100% Project (www.abitareiltempo.com) il meeting della distribuzione per le soluzioni d’interni, fino a martedì 23 ottobre alla Fiera di Verona.
Presenti al taglio del nastro della manifestazione, il vice presidente della Provincia di Verona, Fabio Venturi, l’assessore del Comune di Verona, Antonio Lella, il presidente di Federmobili, Mauro Tambelli, il presidente della Camera di Commercio di Verona, Alessandro Bianchi, il vice presidente vicario di Veronafiere, Damiano Berzacola, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani e l’art director di Abitare il Tempo 100% Project, Giulio Cappellini.
Il commercio mondiale di mobili, dopo la crisi nera del 2009, con un fatturato globale calato del 19%, sta lentamente risalendo la china: dai 122 miliardi di dollari del 2012, le stime per il 2013 prevedono una chiusura a 128 miliardi di dollari, con una crescita di circa il 4%. Un dato complessivo che però riflette notevoli differenze a livello di aree geografiche. Se, infatti, le economie emergenti trainano la richiesta di mobili ed elementi d’arredo (+7%), i cosiddetti paesi avanzati abbassano la media (+1%). Scendendo ulteriormente nel dettaglio, guida la classifica il continente asiatico (+7%), seguito dal Sudamerica (+5%), Medio Oriente e Nord Africa (+4%). Fanalini di coda a causa della stagnazione dei mercati interni, il Nord America (+2%) e l’Europa (+1%). Numeri che sono il frutto della ricerca commissionata da Federmobili e Innova.com, presentati oggi ad Abitare il Tempo 100% Project nel corso del convegno “Un’alleanza di qualità per i mercati esteri”.
In tale quadro diventa essenziale cogliere le opportunità che si presentano sui nuovi scenari. Il sistema produttivo italiano non fa eccezione. Oggi l’export dell’eccellenza made in Italy, sinonimo universale di eleganza e stile, copre tutti i continenti, confermando il Paese come primo produttore europeo e terzo nel mondo. L’arredamento tricolore piace in particolare nelle nazioni del Medio Oriente e del Nord Africa, verso cui è diretto il 6% delle esportazioni totali. Un peso sempre più crescente di queste aree, confermato ad Abitare il Tempo 100% Project dalla presenza di delegazioni commerciali da Egitto, Libia, Qatar, Arabia Saudita, Oman ed Emirati Arabi Uniti, tra i 31 paesi rappresentati.
Le aziende italiane, seppur lentamente, si stanno adattando a questa nuova situazione: nel 2010, solamente il 3% delle imprese nazionali aveva un fatturato estero superiore al 10%; dopo due anni, la quota di chi si dichiara interessato a vendere fuori dall’Italia è salita al 67%. Cambiano i tempi e cambia anche l’industria italiana dell’arredo che, se vuole uscire dalla crisi e conquistare i paesi emergenti, per il presidente di Federmobili, Mauro Tambelli, «deve superare lo svantaggio competitivo di essere formata da un tessuto di piccole e medie imprese. Puntare sull’estero quindi, ma superando gli individualismi, con sinergie e reti fra aziende».
Una filiera del mobile che, però, deve adeguarsi anche alla mutata figura del cliente finale. La ricerca realizzata dalla società Makno per Federmobili e Innova.Com, lo definisce “consumatore convergente”: una sorta di acquirente 2.0 che si presenta al punto vendita già informato e con le idee molto chiare, grazie alla ricerca sul web che coinvolge blog, forum e gli altri social network più famosi. Complice l’attuale situazione economica, poi, il “convergente” è più razionale negli acquisti, con un processo decisionale più lungo e selettivo; comunque resta sempre attento al design e all’estetica del prodotto, al rapporto qualità/prezzo e al tema della sostenibilità ambientale. Si conta che in Italia siano presenti 17 milioni di consumatori di questo tipo, 1 milione in più rispetto allo scorso anno, e 90 milioni in tutta Europa. La casa e l’abitare restano in testa ai livelli di investimento valoriale degli italiani, ma la crisi ha fatto spostare l’interesse dal mondo del real estate a quello dello ristrutturazione. «All’interno di questo contesto – ha commentato il vice presidente vicario di Veronafiere, Damiano Berzacola – la Fiera di Verona ha anticipato i tempi lanciando due anni fa Abitare il Tempo 100% Project, format rivoluzionario che punta proprio su internazionalizzazione, innovazione e formazione per il mondo delle soluzioni d’arredo».
Fino a martedì 23 ottobre, in quattro padiglioni di Veronafiere, Abitare il Tempo 100% Project si presenta come strumento di conoscenza, relazione e ricerca con 50 workshop, 30 eventi e 250 espositori, con l’obiettivo di far dialogare distribuzione e produzione di mobili e arredi. «In questa edizione abbiamo raddoppiato i padiglioni e gli espositori – ha spiegato l’art director di Abitare il Tempo 100% Project, Giulio Cappellini – mantenendo sempre l’alto standard qualitativo dell’offerta, con la presenza di aziende che hanno fatto la storia del design italiano».
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