di Giovanni Reho – Fa discutere uno spot pubblicitario nel quale una bambina donando un frutto spera di ristabilire la pace tra i genitori.
Non c’è nulla di surreale. I bambini soffrono la fine dell’amore dei propri genitori. Ogni tentativo di eludere il problema è semplicemente assurdo quanto singolarmente crudele.
La frattura della separazione provoca sentimenti molto forti. Solo negli adulti?
Il dolore per la perdita dell’unione familiare irrompe nell’intimo di ogni bambino, ciascuno con il proprio modo di comunicarlo.
La separazione dei genitori può essere per i bambini una violenza pervasiva che si riflette sulle loro fragilissime identità. Possiamo davvero ignorarlo?
La separazione dei genitori sarà una conquista nel mondo degli adulti non sempre in quello dei bambini.
In un sistema democratico, dovremmo chiederci perché una legge può causare conseguenze a volte devastanti nei soggetti più vulnerabili e indifesi. Sarebbe più saggio e socialmente più costruttivo porre il tema anche in questi termini.
Ecco allora uno spot pubblicitario che provoca un dibattito su un delicato tema sociale egoisticamente ignorato e che, con la semplicità di una sapiente comunicazione, ha esplorato una verità che molti non vogliono vedere.
Il frutto nella mano della bimba è come un sasso lanciato nello stagno delle nostre fredde coscienze.
È sbagliato lo spot pubblicitario? No, è sbagliato il nostro egoismo quando preferiamo non riflettere.
Giovanni Reho
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