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fa_248_battlela1a_970(di Giulio Perrotta) E’ il 25 febbraio 1942, e in America c’è apprensione per i fatti accaduti 3 mesi prima a Pearl Harbour. Il timore di un attacco militare giapponese era forte e si viveva in allerta.

Quella sera, nel cuore della notte, ben oltre 100mila persone si ritrovano al buio a causa di un blackout e le sirene iniziano a suonare, facendo allarmare la cittadinanza circa un possibile attacco.

Da lì a pochi minuti, i cannoni della contraerea entrarono in azione contro un oggetto non identificato sopra i cieli di Los Angeles. Sembrava un aereo ma la raffica di proiettili non lo scalfiva; allora, vennero puntati i riflettori contro quel velivolo, fino a seguirlo oltre la costa.

I soldati di Fort MacArthur, durante tutto il tragitto, esplosero quasi 1.500 proiettili d’artiglieria pesante, lasciandolo completamente illeso. Abbatterlo sembrava impossibile e i cittadini videro tutta l’operazione.Non era un aereo convenzionale ma un disco volante come quelli che si raccontavano, proveniente da chissà quale mondo lontano.

I frammenti dei proiettili cadevano dal cielo e la popolazione era in stato di panico;conta finale: 5 morti e decine di feriti.Le persone presenti potevano udire chiaramente i boati delle detonazioni e vedere i lampi provocati dai cannoni, poi l’astronave scomparve sopra l’Oceano Pacifico andandosene completamente illesa nella direzione da cui era venuta.

Cosa fosse, ancora oggi resta un mistero, anche se le poche foto scattate non lasciano spazio a interpretazioni di altro tipo, nonostante il tentativo di depistaggio da parte del Governo, classificandolo come “mongolfiera”.

Il giorno dopo capeggiava la notizia nella prima pagina del “Los Angeles Times” e in molti altri giornali nazionali, mentre (nelle stesse ore), il Presidente Franklin D. Roosevelt riceveva un memorandum riservato contenente il resoconto dell’evento; solo molti anni dopo, però, grazie al Freedom of Information Act, si è venuti in a conoscenza che quel documento raccontava esattamente il fatto storico, ovvero una vera e propria battaglia tra i militari americani e un disco volante.

Dopo aver preso visione del memorandum, Roosvelt rilasciò una dichiarazione pubblica raccontando una storia completamente diversa e il tutto venne cercato di insabbiare.

Negli anni successivi si provò a fare luce sul fatto ma, nel 1947, il Presidente Truman firmò il National Security Act, trasformando tutta la documentazione in segreto di stato.

Solo nel 1960, John Fitzgerald Kennedy ebbe il coraggio di chiedere la divulgazione della verità,circa i fatti accaduti quella notte: dopo alcune limitazione determinate dal segreto di stato apposto diversi anni prima, la questione non venne più affrontata per via di un evento drammatico: John morirà a Dallas il 22 Novembre 1963.

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