Vaglielo tu a spiegare a una studentessa russa in Esamus presso un’università siciliana quali sono quelle brutte abitudini di fronte a cui un italiano ogni tanto chiude un occhio. Cosa c’è di male a fare un piccolo favore a un amico o a un conoscente? Perché rifiutare una piccola spintarella che aiuti a raggiungere un certo obiettivo, che sia di studio o di lavoro? Come opporsi a un genitore che usa la sua influenza e la sua posizione per far ottenere a un figlio, sangue del proprio sangue, qualche piccolo vantaggio? Sono solo minchiatine.
Sì, ma come si spiega a quella stessa studentessa cosa significa minchiatina? Dopotutto è una parola universale, capace di assumere un’infinità di significati a seconda del contesto in cui viene inserita. Dire “ho fatto una minchiatina” potrebbe significare qualcosa tipo “ho commesso un piccolo sbaglio”. Ma potrebbe anche essere riferito a un piccolo regalo che si è fatto. Un’inezia. Dopotutto, come sintetizza perfettamente il protagonista, quando la tua ragazza entra in camera dicendo “ho fatto una minchiatina” non si sa subito se è il momento di arrabbiarsi per delle corna oppure essere felici perché sta per arrivare uno stuzzichino da mangiare.
Tuttapposto, con app evidenziato visto che si vuole apparire giovani e tecnologici, è un film dove i ragazzi sognano ancora di poter cambiare il mondo, dove l’idealismo vince ancora contro l’esperienza di una società inamovibile e ancorata alle proprie tradizioni, anche quando assumono il significato di malcostume. Tuttapposto è la storia di uno studente universitario che è figlio del rettore dell’ateneo, un ateneo dove buona parte del corpo docente è composto da uomini e donne che portano lo stesso cognome o che ne sono in qualche modo legati. Se poi non si è della famiglia allargata poco importa: basta avere uno zio senatore e i giochi sono fatti. Per tutti gli altri la situazione è invece più complessa perché bisogna andare incontro alle esigenze dei professori: c’è quello che vuole essere pagato, quello che esige che gli studenti comprino il libro da lui scritto, chi ha un debole per le studentesse con abiti scollati e chi invece le vorrebbe perfettamente coperte. C’è chi ha fretta perché deve andare a giocare a calcetto e chi invece non si è mai fatto vedere.
Per cercare di arginare questo malcostume serve l’arrivo di una studentessa russa estranea alle raccomandazioni e una lite con il padre. Di colpo quello che era lo studente più coccolato dell’ateneo diventa il nemico numero uno al degrado etico dell’università. Per fermare questa corruzione morale l’idea è semplice: un’applicazione in cui gli studenti danno i voti ai loro professori!
Tuttoapposto è una commedia divertente che ironizza su certe pessime abitudini degli italiani. Abitudini che però si sa benissimo essere in parte incise nel dna, tanto che anche chi combatte queste usanze finisce ingenuamente per caderci, o ricaderci, dentro, in un tremendo scherzo del destino.
E giusto per dimostrare che i nomi a volte sono più importanti dei contenuti, non è certo un caso che diversi protagonisti abbiamo nome o cognome di membri del cast…
Titolo: Tuttoapposto
Distributore: Warner Bros
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