(di Sara Passante) Uno studio conferma la frequente trasmissione naturale del cancro nei molluschi acquatici bivalvi, come cozze e vongole, e anche da una specie all’altra.
I tumori sono solitamente causati da problemi genetici, fattori ambientali o virus, ed il fenomeno della loro trasmissione naturale era stato sottovalutato e considerato rarissimo, poiché riscontrato in poche specie come i cani e il diavolo della Tasmania.
Un gruppo di ricercatori, della ‘Columbia University’ e dell”Università della British Columbia’ a Vancouver di Alcalà, in Spagna, ha identificato vari tipi di cancro trasmissibili da un individuo ad un altro. Il loro lavoro è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica ‘Nature’.
Questa ricerca dimostra come le cellule tumorali abbiano una notevole capacità di sopravvivere, adattarsi e propagarsi. Il cancro contagioso delle vongole è una forma di leucemia mortale per questi molluschi e un fattore che può portare alla scomparsa di intere colonie in breve tempo.
Le vongole possiedono un liquido molto simile al sangue, chiamato emolinfa, e un cuore. L’emolinfa contiene delle cellule, gli emociti, i quali ricoprono le funzioni dei nostri globuli bianchi, mentre il pigmento respiratorio, l’emocianina, è libero nel sangue. La leucemia osservata nelle vongole provoca un enorme incremento degli emociti al punto che l’emolinfa diventa lattescente e torbida e gli animali muoiono nel giro di poche settimane o mesi.
I ricercatori, guidati da Stephen P.Goff, hanno dimostrato che i tumori dei bivalvi non sono generati da virus, come si pensava fino a questa scoperta. Le analisi effettuate sul DNA delle cellule tumorali e degli esemplari colpiti hanno mostrati che le cellule maligne non hanno somiglianza genetica con i loro ospiti, ma sono molto simili con le cellule di altri esemplari della stessa specie, o anche cloni di una cellula tumorale di un esemplare di differente specie.
Anche negli esseri umani può succedere che un tumore sia trasmesso tra individui ma è un evento raro e limitato ai casi di trapianto di organi, gravidanza, trattamenti sperimentali e incidenti chirurgici.
Tra i cancri contagiosi finora conosciuti nessuno può passare all’uomo, nemmeno ingerendo le vongole malate, poiché l’ospite deve essere lo stesso della cellula di partenza.
Ultimamente però si è potuto osservare che le cellule neoplastiche di un tumore della tenia possono diffondersi in un essere umano immuno-compromesso, ciò non fa altro avanzare l’ipotesi che la scoperta di Goff sia solo la spia di un problema di portata più ampia.
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