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L’alimentazione durante il periodo di gravidanza è fondamentale. In questo senso, infatti, ci sono alimenti che non possono essere assolutamente ingeriti ed altri che vanno consumati con la massima attenzione e sui quali si discute parecchio. Uno di questi ultimi, che è anche quello di cui parleremo oggi, è il tonno, un pesce di taglia grande che, come sappiamo, proprio per questo motivo durante il periodo di gravidanza va ingerito e consumato con la massima moderazione. Nelle prossime righe ci concentreremo in particolar modo sul tonno in scatola e su quanto sia sicuro mangiarlo durante i mesi che precedono il parto.

I vantaggi del tonno in scatola e i rischi associati alla presenza di mercurio

Il tonno in scatola durante il periodo di gravidanza può essere consumato, quindi la risposta alla fatidica domanda è sì, ma con assoluta moderazione. Risulta essere importante di conseguenza consumare il tonno in scatola per via delle preziose qualità nutrizionali che contiene, tra le quali rientrano gli acidi grassi polinsaturi della serie omega 3, ma allo stesso tempo è importante non eccedere con le quantità a causa dell’abbondante presenza del sale all’interno dei prodotti conservati. La raccomandazione, proprio per questo motivo, è quella di non consumare il tonno in scatola più di una volta a settimana, anche e soprattutto per la presenza del mercurio. Generalmente il tonno in scatola presenta per l’appunto dei livelli di mercurio decisamente più bassi rispetto a quelli contenuti in altri tipi di tonno, tuttavia questi livelli possono variare di lattina in lattina in maniera piuttosto imprevedibile e compromettere quindi la salute del feto. Questo è l’allarme lanciato dal Consumer Reports, il mensile dei consumatori maggiormente in voga e diffuso negli Stati Uniti, che ha testato diverse marche di tonno in scatola.

Come scegliere il tonno in scatola più sicuro ed adatto ad una donna in gravidanza

Come già accennato in precedenza, quindi, il tonno in scatola è sicuramente più sicuro del tonno fresco, ma per via del mercurio è comunque necessario ridurre le dosi al massimo (non più di 100 grammi a settimana) e scegliere un tonno in scatola che sia di alta qualità, preferibilmente al naturale o conservato in olio extravergine d’oliva. Tra questi ultimi, il primo risulta essere ancora più salutare anche per via della più bassa concentrazione di calorie e di grassi saturi. 

Per acquistare un prodotto di alta qualità in maniera sicura ed affidabile, è bene rivolgersi a rivenditori e marchi affidabili, come ad esempio il tonno in scatola in offerta su Bennet, e verificare le date di scadenza e l’etichetta sulla quale dev’essere riportato un basso contenuto di mercurio. In questo senso, nel momento in cui si legge l’etichetta bisogna prestare particolare attenzione alla presenza dell’informazione “pesce azzurro” o “tonno pinna gialla”, che sta ad indicare una specie più esposta al rischio di contaminazione da mercurio. Sull’etichetta, inoltre, non troviamo solamente informazioni sulla lavorazione e sulla conservazione del tonno, ma anche la concentrazione esatta di mercurio, che secondo la normativa europea non deve superare gli 0,5 mg/kg. 

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