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SPiacenza – Ne avevamo parlato qui nei giorni scorsi. Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi (foto), fedelissimo di Roberto Reggi (ex sindaco e collaboratore stretto di Matteo Renzi) é stato fin dalla sua elezione al centro di polemiche riguardanti “l’immobilismo” della città. “Una giunta poco dinamica“, come l’ha definita persino lo stesso Reggi, che necessita quindi di un ricambio.

Il sindaco Dosi aveva quindi annunciato nei giorni scorsi che avrebbe operato delle sostituzioni nella squadra di giunta pur non togliendo ancora le deleghe ad alcun assessore.

Oggi, però, la situazione é precipitata. Il vice sindaco Francesco Cacciatore e l’assessore al welfare Giovanna Palladini si sono dimessi. L’annuncio é stato dato dagli stessi esponenti della giunta nel corso di una conferenza stampa nella sede del PD piacentino.

Durissime le critiche da Cacciatore e Palladini verso il sindaco Dosi: “Si tratta di un sindaco inadeguato e manovrato da forze esterne all’amministrazione“, dichiarano.

Ciò che sta accadendo a Piacenza assume l’aria di una vera e propria resa dei conti interna al pd fra i “renziani” (di cui fanno parte Dosi e Reggi) e i “bersaniani” (di cui fa parte Cacciatore). La situazione é piuttosto contraddittoria con un sindaco, Dosi, che non riesce ad affrontare i problemi della città e scarica le colpe su assessori di diversa corrente politica, pur appartenenti allo stesso partito. Allo stesso tempo numerose voci all’interno del PD mettono proprio Dosi sul banco degli imputati.

La deputata PD Paola De Micheli ha infatti affermato che il rimpasto non serve a nulla e che il sindaco si dovrebbe occupare meglio dei problemi della città anziché epurare assessori colpevoli solo di aver preso una posizione diversa dalla sua nel recente congresso.

Una maggiore efficacia dell’azione di giunta é la stessa cosa che chiede Reggi ma, evidentemente, colpevolizzando alcuni e salvando da eventuali responsabilità il suo prediletto Paolo Dosi, ex assessore alla cultura della sua giunta e da lui voluto fortemente a candidato sindaco come suo successore.

Che a Piacenza si stia svolgendo una prova generale di un rimpasto come lo vorrebbe Renzi sul governo nazionale?

Non si esclude. Certo é, però, che a Piacenza, i vari esponenti politici piacentini che dettano ricette nazionali su come migliorare l’Italia, non riescono invece a migliorare e risolvere quasi nulla dei problemi cittadini.

Stefano Bassi

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