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“Il circuito della Terra del Duca costituisce un ‘unicum’ nel panorama dell’offerta turistica italiana per la presenza di straordinarie città, territori e itinerari ricchi di bellezze storiche, artistiche ed ambientali e antiche tradizioni gastronomiche, per questo come Regione Umbria siamo convinti della valenza di questa iniziativa e fortemente impegnati nella sua realizzazione”: lo ha detto l’assessore regionale alla cultura e turismo Fabrizio Bracco intervenendo all’incontro sul tema che si è tenuto a Senigallia, Comune capofila del progetto sostenuto dalle Regioni Umbria e Marche, a cui partecipano i Comuni di Urbino, Pesaro e Gubbio.

“In questi ultimi anni – ha sottolineato l’assessore – abbiamo consolidato il rapporto tra Regioni dell’Italia centrale nella programmazione delle politiche di sviluppo e soprattutto in quelle turistiche. Un rapporto importante che ci ha consentito di mettere in campo prodotti efficaci ed iniziative con risultati positivi nel campo della promozione e dell’incremento delle presenze. Penso – ha detto Bracco – ad eventi realizzati congiuntamente, come Casaitalia durante le Olimpiadi di Londra o il progetto Travel per incrementare i flussi turistici dalla Cina, il distretto culturale umbro-marchigiano che vede impegnate le città della fascia appenninica, a cui si aggiunge, ovviamente, questo delle Terre del Duca. Consolidare i rapporti tra Regioni – ha poi aggiunto Bracco, proprio in un momento come questo in cui si discute di ridisegnare un nuovo regionalismo, significa dare concretezza ad una programmazione integrata delle politiche di sviluppo, di cui il turismo fa parte a pieno titolo”.

“Il 2013 sarà una data importante per il progetto della Terra del Duca, ricorrendo dal 1513 il cinquecentenario degli eventi che segnarono profondamente il territorio tra le due regioni unificato poi sotto la Signoria dei Della Rovere. Per questo si sta unitariamente lavorando a sviluppare un sistema integrato di offerta turistica legato ad eventi culturali, itinerari ambientali ed enogastronomici che valorizzino, anche a livello internazionale, l’identità di questi luoghi dove si respira ancora l’aria del Rinascimento Italiano. Ora vogliamo alzare ulteriormente l’asticella per inserire pienamente l’iniziativa all’interno del segmento del cosiddetto turismo attivo, che rappresenta la nuova frontiera di quello sostenibile ed è in forte espansione – ha concluso Bracco – rispetto alle forme del turismo classico”.

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