192 Views

Park Chan-wook (Mr. Vendetta / Old Boy / Joint Security Area) ha bisogno di mettere mano a tutta la sua maestria e a tutta la sua sensibilità per dar vita a una pellicola delicata e sensibile come è I’m a Cyborg, But That’s Ok. Un’opera drammatica che è fuori dagli schemi convenzionali e che affronta dei temi delicati quali sono l’amore tra persone ospiti di un centro di igiene mentale e il potere di suggestione della mente dell’uomo.

E’ ormai un dato di fatto che il cervello abbia una potenza davvero eccezionale e sia in grado di influenzare il resto del corpo. Una capacità che si concretizza ad esempio nel tema dell’effetto placebo ma anche nell’importanza di un approccio positivo nella fase post-operatoria di un delicato intervento chirurgico. Il cervello è la parte più complessa del nostro corpo, quella di cui sappiamo ancora poco e su cui è difficile intervenire.

In I’m a Cyborg, But That’s Ok la protagonista è una giovane ragazza che a seguito di un trauma si convince di essere nient’altro che un robot. Ricoverata presso un ospedale psichiatrico, la donna ha come unici amici alcuni apparecchi elettrici che trova in giro per la struttura. Allo stesso tempo si convince che i dottori siano dei nemici e che il cibo sia qualcosa che potrebbe rovinare i suoi ingranaggi. Per cercare di trovare una soluzione a questo problema sarà necessario l’intervento di un giovane ragazzo, anche lui ospite del nosocomio: tra i due si creerà un rapporto davvero speciale.

La sensibilità di Park Chan-wook viene messa al servizio di una fantastica pellicola carica di significato e di emozioni, una pellicola dove inquadrature e colori diventano allegorie, assumono significati particolari. Sembra di viaggiare tra le righe di una poesia che è capace di colpire forte in certi momenti, di spiazzare ma anche di suggerire riflessioni mai banali.

L’edizione italiana, distribuita sotto il marchio della collana Midnight Factory, si compone di un disco blu-ray con all’interno un booklet di approfondimento che purtroppo ha una traccia audio solamente in lingua originale, il coreano: 5.1 Dts-Hd Master Audio. A supporto dello spettatore italiano arrivano i sottotitoli: un vero peccato perché la bellezza del film, l’importanza dei dettagli, dei colori, delle inquadrature richiederebbe la massima concentrazione visiva.

Titolo: I’m a cyborg, but it’s ok

Distributore: Koch Media

Comments

comments