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Mediazione atto secondo. Dopo la sentenza della Consulta dell’ottobre 2012 che aveva riscontrato un eccesso di delega nel decreto legislativo 28/2010 nella parte in cui prevedeva la mediazione obbligatoria, é scoppiato il caos.

Oggi, a distanza di mesi, in molti tornano a chiedere la reintroduzione della mediazione obbligatoria e fra questi il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, la Commissione Europea, Bankitalia e il vicepresidente del CSM Michele Vietti.
Secondo il Centro Nazionale di Mediazione e Conciliazione, Aprile Group, la mediazione come tentativo obbligatorio preliminare al processo civile per risolvere una controversia aiuterebbe moltissimo la diffusione e l’apprezzamento verso l’istituto presso i cittadini e le imprese.
Ma a che punto é la diffusione della cultura della mediazione?
Un’indagine del Centro Nazionale di Mediazione e Conciliazione rivela che, nonostante il periodo di “attesa” seguito alla sentenza della Consulta, si sono fatti passi avanti circa la conoscenza dell’istituto nella società italiana.
In particolare sono le imprese ad apprezzare l’istituto della mediazione. Questo risultato, secondo il Centro, é avvenuto per via delle necessità dettate dalla crisi. Le aziende, infatti, si sono trovate spesso nella situazione di dover risolvere il prima possibile controversie in essere che se affrontate in via giudiziaria non avrebbero avuto soluzioni certe entro cinque/sette anni. Se si aggiungono i costi molto elevati del giudizio ordinario ecco che la mediazione offre un’opportunità snella, economica e in una logica win-win in tempi rapidi (massimo 4 mesi per risolvere una controversia).
Cresce sigificativamente, secondo i dati del centro, l’utilizzo della clausola compromissoria nei contratti aziendali alternativa o preliminare alla rituale formula del “foro competente” in caso di controversia.
Tra le aziende si sta diffondendo in modo molto rapido anche l’uso della semplice negoziazione e della transazione. Si tratta di formule meno appaganti della mediazione ma utili a risolvere problemi economici nell’immediato (in caso di forti posizioni debitorie, ad esempio).
In entrambi i casi le aziende fanno ancora fatica ad individuare i professionisti più preparati e corretti del settore. E’ indispensabile, spiegano dal centro, che mediazioni e negoziazioni vengano svolte da professionisti esperti. Un criterio per l’individuazione é certamente quello dell’accreditamento ministeriale. “La qualità e la professionalità sono fondamentali – rilevano dal Centro Aprile Group – tant’é che il nostro centro ha visto crescere le domande di mediazione e/o negoziazione nonostante il periodo di non obbligatorietà imposto dalla Consulta”.
Questo é un segnale della consapevolezza sempre più crescente fra le imprese di quanto convenga mediare.
Se da un lato le imprese sembrano rivolte con favore alla mediazione, c’é ancora strada da fare, invece, per quanto riguarda la diffusione della cultura della mediazione ai privati cittadini. C’é una larga fetta di persone che ancora non conosce o non ha approfondito la conoscenza dell’istituto della mediazione. Spesso l’unico interlocutore per ricevere informazioni é il proprio legale di fiducia che non sempre, però, riesce a fornire un’adeguata e obiettiva informativa.
Per questo é necessario rivolgersi senza impegno (anche solo per informazioni) direttamente agli Organismi di Mediazione presenti sul territorio nazionale.
Il Centro Nazionale di Mediazione e Conciliazione é accreditato dal Ministero della Giustizia opera su tutto il territorio nazionale, occupandosi di procedure di mediazione e negoziazione. E’ possibile contattare il Centro Nazionale Mediazione e Conciliazione, Aprile Group Srl,anche per informazioni senza impegno, al numero verde 800168745 oppure il 3297385540 per i casi urgenti. Il CNMC ha sedi a Milano, Roma e Lecce ed opera in tutto il territorio nazionale. A Milano é in Via Ponte Seveso 35. Per maggiori informazioni: http://www.cnmcaprilegroup.it/

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