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Un rapporto di polizia, redatto al termine di un intervento di una volante, può raccontare molte cose una volta “liberato” dai vincoli della burocrazia e dai fascicoli giudiziari. Emergono persone con le loro storie e sentimenti, con i loro problemi, con le loro esperienze a volte difficili ma altre volte curiose e divertenti.

La bravura di Sergio Paoli, poliziotto trentino in servizio dal 1983 e medaglia di bronzo al valor civile, è stata proprio quella di aver saputo “pescare” nelle relazioni di servizio redatte in vari anni di carriera e aver saputo cogliere e raccogliere i “profili umani” di quelle parole in un bel volume di racconti dal titolo “Al termine del servizio redigere dettagliata relazione. Il ritorno“, fresco di stampa per la casa editrice padovana Primiceri Editore.

“Il ritorno” perché l’autore già si era fatto conoscere e apprezzare per il suo talento di raccontare al grande pubblico le storie che emergono dai verbali di polizia attraverso delle prime autopubblicazioni di successo.

Le relazioni di servizio diventano così dei veri racconti, spesso ironici, a volte spassosi, talvolta drammatici.

Così gli indagati, le persone informate sui fatti, le parti lese, si umanizzano, prendendo, racconto dopo racconto, le sembianze di Francesco, barbone un po’ magico incline alla drammatizzazione dei suoi maldestri tentativi di suicidio; Giovanni, ladro a sua insaputa mandato al pronto soccorso da un compagna gelosa e manesca; Fabio, incendiario innamorato di una prostituta; Tea, che organizza una gara di sexy toys sul tavolo della Questura; Andrea, energumeno tradito che demolisce a badilate l’automobile della compagna; Giorgio e Cristina, ladruncoli tanto innamorati quanto maldestri; Agata, dolce vecchietta derubata della fede del marito scomparso e molti altri “personaggi” che popolano la vita, perlopiù notturna, di una apparentemente tranquilla città di provincia. Dall’altra parte, ma non per forza avversaria, gli agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria, mettono da parte, pur rispettandola, l’ufficialità imposta dal loro ruolo, svelandosi in questi racconti, come Tommaso Costalta alias Javert, esperto capo equipaggio trentino, innamorato di Wendy, rispettoso delle regole ma non per questo freddo ed insensibile e Alfio, suo inseparabile compagno, campano, ciarliero e troppo, secondo Javert, sensibile al fascino femminile. Una sorta di cocktail azzardato ma sicuramente efficace nello sbrogliare, (non sempre in maniera ortodossa) i casi che Elio assegna dalla centrale operativa del 113, senza disdegnare, quando il tempo lo permette, una avvolgente birra rossa o uno spumante trentino.

Da leggere racconto dopo racconto.

La copertina è stata disegnata dal fumettista “bonelliano” Ivan Zoni, già disegnatore per la celebre serie “Nathan Never”.

Stefano Bassi

 

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