I transistor mosfet sono degli strumenti appartenenti al settore dei cosiddetti semiconduttori discreti e offrono delle soluzioni molto importanti per la realizzazione di un circuito elettrico. Questi strumenti sono detti anche transistor a effetto campo di ossido di metallo e sono dei dispositivi che vengono controllati attraverso la presenza di un condensatore. Presentano poi un effetto campo che contraddistingue il controllo che avviene attraverso la tensione e queste caratteristiche li rendono molto utilizzati.

Nello specifico i transistor mosfet presentano dei vantaggi molto interessanti in quanto consentono di controllare il flusso della corrente che passa da una sorgente iniziale ai cosiddetti terminali di drenaggio. Il funzionamento di un transistor mosfet è molto simile a quello di un interruttore e per questo viene utilizzato normalmente per la commutazione o l’amplificazione dei diversi segnali elettronici. In commercio è possibile individuare molti transistor mosfet che presentano ovviamente tra loro delle differenze.

Caratteristiche del transistor mosfet

I transistor mosfet sono quindi dei dispositivi a semiconduttore che vengono posizionati all’interno di moltissimi circuiti stampati. Sono disponibili in diverse tipologie di contenitori standard, come ad esempio i DPAK, D2PAK o i DFN. Durante la selezione di un transistor mosfet è molto importante prendere in analisi le caratteristiche tecniche che lo riguardano, come ad esempio:

  • Tipo di canale.
  • Corrente massima continuativa di drain.
  • Tensione massima drain source.
  • Modalità del canale.
  • Configurazione transistor.
  • Tipo di montaggio.
  • Tensione massima e minima del gate.
  • Temperatura massima supportata.
  • Materiale di realizzazione.

Inoltre i transistor mosfet possono funzionare in due differenti modalità: quella di impoverimento (o svuotamento) e quella potenziata (di miglioramento). La prima funziona esattamente come un interruttore che viene chiuso e prevede che il flusso di corrente si arresti quando viene applicata una tensione negativa. Quando invece i mosfet funzionano in modalità potenziata permettono di disporre di una resistenza variabile e questa è la modalità solitamente più utilizzata. Inoltre i mosfet sono disponibili con canale negativo o con canale positivo.

Vantaggi dei transistor mosfet

Il funzionamento dei transistor mosfet consente di ottenere diversi vantaggi, in quanto la tensione applicata tra i terminali Gate e Source permette alla corrente di passare dal drenaggio ai pin della sorgente. Inoltre con questi dispositivi la tensione applicata al gate può cambiare e in questi casi muta anche la resistenza dello scarico alla sorgente. Quando la tensione applicata è minore, più elevata sarà la resistenza, mentre invece all’aumentare della tensione diminuisce lo scarico alla sorgente.

In commercio vi sono poi dei mosfet di potenza, i quali hanno esattamente lo stesso funzionamento ma sono progettati in modo da gestire un livello di potenza più elevato. È poi possibile scegliere degli N mosfet che contengono elettroni aggiuntivi che sono liberi di muoversi e sono il tipo di canale attualmente più utilizzato. I transistor mosfet a canale N prevedono invece un funzionamento basato sull’applicazione di una carica positiva al terminal del gate.

Vi sono poi i P channel mosfet che prevedono la presenza di elettroni e di lacune elettroniche e sono collegati ad una tensione positiva. Questi strumenti offrono il grande vantaggio di entrare in funzione nel momento in cui la tensione fornita al terminal del gate è inferiore rispetto alla tensione iniziale. In conclusione quindi i transistor mosfet sono molto importanti perché utilizzati in moltissime applicazioni, come ad esempio negli amplificatori, negli inverter e negli alimentatori. Il loro principale vantaggio, in confronto con i tradizionali transistor, consiste nella struttura verticale che consente di sostenere anche degli alti valori di tensione e di corrente.

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