“Ieri si è consumato alla Camera dei Deputati un orribile compromesso che rende inservibile la legge sull’omofobia svuotandola di efficacia. Con la tragicomica aggravante di estendere i frutti velenosi dell’emendamento e del sub emendamento che hanno sancito lo stravolgimento del testo a tutte le fattispecie di reato discriminatorio previste dalla Legge Mancino“. Lo ha dichiarato la responsabile dei diritti di Sinistra Ecologia e Libertà, Cathy La Torre (nella foto), che spiega:
Se questo testo passasse inalterato in Senato il Parlamento avrebbe approvato un salvacondotto per chiunque abbia in animo di utilizzare a fini politici l’insulto omofobo, razzista o di disprezzo verso le fedi religiose.
Letteralmente – perché bisogna leggere per credere l’incredibile:
“ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente” e “ovvero assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni”.
Dunque vorrei mi fosse spiegato in che modo si possa essere omofobi o razzisti o sprezzanti verso chi professa una fede differente – anche solo verbalmente e attraverso opinioni – senza essere discriminatori, offensivi, lesori della dignità e libertà altrui e in ultima istanza fomentatori di odio, diffusori di un clima torbido in cui impunemente si può professare disgusto per un altro essere umano perché di fede diversa, di provenienza diversa, di orientamento sessuale diverso.
Ancora, vorrei mi fosse spiegato come e perché opinioni apertamente razziste o omofobe debbano o possano essere “relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni”.
Vorrei che mi fosse spiegato perché essere omofobo e razzista in solitaria possa essere reato e in forma associata sia libera espressione del pensiero.
E vorrei mi fosse spiegato dal Partito Democratico. Perché il Partito Democratico ha voluto e prodotto questo compromesso, volgendosi a destra nel tentativo di non tradire le larghe intese, tradendo però una volta di più gli elettori del centro sinistra.
Ma il Partito Democratico non me lo spiegherà, perché non può.
Dunque così sia, se la legge passerà in questa forma non mi offenderò più se un’organizzazione politica, culturale, religiosa mi attaccherà sul terreno strettamente personale del mio orientamento sessuale. E con animo sereno accetterò che nel mio paese sia impossibile compiere passi avanti verso l’estensione dei diritti.
Nel nome delle larghe intese.
In questa italica versione del liberalismo dunque le opinioni offensive saranno tutelate per legge, mentre desterà scandalo, raccapriccio, e continuerà a produrre alzate di scudi e barricate l’occuparsi, anche con piccoli provvedimenti, di tutelare e riconoscere per esempio la pluralità dei modelli familiari come ho tentato di fare a Bologna con la proposta di introdurre nei moduli per l’iscrizione ai servizi la dicitura genitore accanto a quella padre e madre. Nel nostro piccolo a Bologna abbiamo tenuto duro e la proposta passerà anche grazie all’impegno del Sindaco e dell’Assessore all’Istruzione, ma la pena a cui ci si sottopone, la furia con cui si viene attaccati, gli insulti che si ricevono lasciano l’amaro in bocca.
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