L’orrenda notizia di altri tre bambini bocciati in prima elementare in provincia di Pavia deve indurre tutto il mondo della scuola, e non solo, ad un’attenta e profonda riflessione. Lo dichiara in una nota il Partito Democratico.
Nei giorni in cui si discutono le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola del primo ciclo, vogliamo ricordare alle intrepide dirigenti scolastiche degli istituti di Pontremoli e Landriano, che gli obiettivi di apprendimento vanno raggiunti in quinta elementare e che è “compito” della Repubblica, attraverso la scuola in primo luogo, far diventare realtà l’art.3 della Costituzione, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.
Il primo giorno di scuola arrivano bambini molto diversi: c’è il figlio del professionista che sa già leggere e scrivere, c’è quello che sa solo disegnare e quello che non parla neppure l’italiano. Quando nella primaria c’erano le compresenze, a Natale si compiva sempre il miracolo della scuola pubblica: tutti sapevano leggere e scrivere e quei bimbi così diversi erano diventati una classe.
Tutta la comunità, oggi, si senta corresponsabile di quei fallimenti scolastici. Vengano ripristinate le compresenze, perché è inaccettabile che i più piccoli e i più deboli, vengano umiliati da un’esclusione precoce che lascia ferite profonde.
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