L’esigenza di rinnovare la pelle può portare a trattamenti che possono però non essere ideali per il tipo di cute. Quindi, quando occorre esfoliare, vanno scelte le tecniche e i prodotti idonei alle proprie, specifiche necessità. Ad esempio, tra peeling e scrub vi sono differenze sostanziali, pur essendo entrambi trattamenti molto validi.
Peeling: la delicatezza sul viso
Le pelli più sensibili che necessitino di rinnovamento cellulare possono trovare un buon alleato in un peeling viso con prodotti adeguati e di alta qualità. Una formulazione adatta alla notte penetra in profondità e può contenere vitamina C e acido ialuronico, che normalizzano le infiammazioni cutanee e i danni provocati dall’eccesso di raggi UV. L’acido ialuronico, in particolar modo, consente al derma di arricchirsi di collagene ed elastina, fondamentali per una pelle giovane e rimpolpata, oltre che luminosa.
I prodotti delle formulazioni per il peeling, in generale, sono soprattutto chimici e di tipo enzimatico e utilizzano acidi come quello glicolico. Se la pelle è particolarmente sensibile, non vi sarà lo sfregamento necessario con lo scrub, perché basterà applicare il prodotto picchiettando con un batuffolo di cotone.
Un olio per il peeling tende a penetrare più in profondità nei pori, raggiungendo il derma e promuovendo il rinnovamento cellulare esattamente dove serve. Sono caratteristiche aggiuntive di molte formulazioni l’idratazione, l’illuminazione della cute e l’eliminazione di macchie e imperfezioni. Naturalmente, vanno scelti prodotti in linea con l’età e con la tipologia di cute.
Scrub: un trattamento che favorisce la microcircolazione
Lo scrub risulta un trattamento più superficiale che stimola normalmente la microcircolazione, pur non penetrando altrettanto a fondo nella pelle. I microgranuli presenti sono composti di norma da zuccheri o sali che donano un’immediata sensazione di pulizia.
A causa dell’effetto abrasivo, gli scrub vanno stesi con delicatezza nei punti da trattare, ma ovviamente bisogna evitarli sulle pelli estremamente sensibili. L’effetto lisciante e luminoso è pressoché immediato e il trattamento va ripetuto una o, al massimo, due volte alla settimana. Persino la pelle del corpo, specie nelle zone più notoriamente secche come gomiti e ginocchia, può beneficiare di uno scrub, magari sotto il getto della doccia, e seguito dall’applicazione di creme e sieri che verranno assorbiti meglio dai pori.
Se si teme per l’abbronzatura, va anche detto che uno scrub prima del periodo estivo non è assolutamente controproducente per avere una tintarella invidiabile. In particolar modo, le pelli grasse o miste traggono vantaggio da questo tipo di skincare.
Esfoliazione: una questione di età?
Sicuramente, dopo i fatidici ‘anta, l’esfoliazione si rivela un’esigenza più frequente che non in periodo giovanile. Ciò non significa che il rinnovamento cellulare non vada promosso anche prima, ma di sicuro dai 40 anni in su occorrerà farlo più spesso, perché il metabolismo rallenta e collagene ed elastina tendono a diminuire, portando al formarsi di rughe e segni di espressione.
Di norma, l’esposizione al sole o ad agenti esterni aggressivi come vento o inquinamento andrebbe rimandata dopo un’esfoliazione, di qualunque tipologia sia. Bisognerebbe infatti procedere preferibilmente in orario serale.
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