In merito alla proposta del ministro dell’Istruzione Profumo di rivedere i programmi dell’ora di religione nelle scuole e di aggiornarli ad una società aperta e multietnica, siamo favorevoli purchè sia chiaro che si deve passare dall’abolizione dell’esistente. Lo dichiara la sentarice radicale Donatella Poretti che spiega:
Oggi nelle scuole italiane non si insegna storia delle religioni, ma si fa catechismo coi soldi pubblici. E non basta rivedere i programmi perchè quell’ora è anche gestita dalla Chiesa cattolica!
Inutile ricordare al ministro, che attualmente l’ora di religione è l’ora di “Insegnamento della Religione Cattolica”, facoltativa ma pagata con soldi pubblici e gestita dalla Chiesa Cattolica sia in merito ai programmi (che fin dalla scuola materna sono comunque di catechismo) sia in merito ai 25 mila insegnanti di religione, fino al 2004 assunti senza concorso, e ancora oggi un 30 per cento lasciato alla discrezione della curia diocesana.
Il bilancio della Cei degli scorsi anni rilevava paradossalmente come a fronte di un calo di presenze di studenti del 2 per cento corrispondeva un aumento di insegnanti di religione del 14 per cento.
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