I distributori automatici in Giappone sono una presenza costante ma discreta, dislocati in ogni angolo del paese, anche in quelli più improbabili, e sono pronti a offrire bevande fresche o calde, dissetanti o dai gusti più impensabili, talvolta dispensatori di prodotti tecnologici, di cibarie o di alcolici e di quanto altro possa essere commercializzato. Sono entrati nella quotidianità della vita giapponese assumendo un ruolo irrinunciabile tanto da essere posizionati anche lungo sentieri di montagna oppure sulle vette di alcune cime, divenendo un fenomeno curioso per lo straniero sia per la varietà di prodotti offerti sia per le modalità di rifornimento nelle unità più isolate.
Questo oggetto così popolare e tipico non poteva non diventare protagonista di un manga, scritto e disegnato dal duo composto da Hirukuma e da Kunieda. Proprio loro hanno dato vita a un’opera ancora in corso di pubblicazione che al momento si compone di due volumi editi in madrepatria dal colosso nipponico Kadokawa e in Italia dalla laziale Magic Press.
L’ambientazione fantasy offre una trama assolutamente originale quanto assurda. Un giovane appassionato di distributori automatici, nel tentativo di salvarne uno in procinto di crollare a terra dopo essere stato urtato da un camion, ne viene schiacciato. Una volta che si è risvegliato scopre di essersi reincarnato all’interno di uno di quei macchinari che tanto ama in un mondo fantastico. Incapace di muoversi è dotato però di alcuni poteri speciali che gli costano punti, Questi possono essere ricaricati unicamente vendendo prodotti agli abitanti di quella terra. Un’operazione non certo difficile visto quanto gli avventurieri restano incantati dalla bontà delle bevande e delle cibarie preconfezionate.
Al suo fianco Lammis, una giovane cacciatrice dotata di una forza sovrumana che non è capace di gestire, risultando impacciata e goffa durante i combattimenti. Tra la macchina e la ragazza si instaura subito un forte legame di amicizia, ostacolato unicamente dalle poche frasi preimpostate che l’ormai ex umano può pronunciare.
I disegni di Reborn as a vending machine sono tipici dello stile fantasy manga, sanno farsi apprezzare mostrando una buona capacità non solo nel raffigurare figure femminili ma anche nel rappresentare animali antropomorfi e mostri. L’adattamento italiano cerca di non essere invadente dando spazio alla traduzione delle onomatopee accanto a quelle originali, così da intaccare il meno possibile la tavola originale ma lasciandola ben fruibile, e offrendo dialoghi e testi scorrevoli e coerenti. Una piacevole sorpresa se si è consci delle atmosfere talvolta assurde che si vengono a creare.
Titolo: Reborn as a vending machine
Autore: Hirukuma, Kunieda
Editore: Magic Press
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