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scoperto-pianeta-simile-alla-terra_826483(di Sara Passante) Recentemente è stato scoperto che a breve distanza dal nostro pianeta, si parla di circa 4 anni luce, c’è un pianeta potenzialmente abitabile molto simile alla Terra.

Il pianeta ‘simile’ alla Terra si chiama ‘Proxima B’ ed è stato individuato grazie ad un team internazionale e ai telescopi e ai mezzi dell”Osservatorio europeo australe’, ‘Eso’.

La scoperta astronomica, pubblicata sulla rivista ‘Nature’, è una delle più importanti degli ultimi tempi.

‘Proxima b’ orbita alla stella più vicina al sistema solare ovvero ‘Proxima Centauri’, con la quale ha uno stretto rapporto in quanto riceve da essa circa i 2/3 della luce che la Terra riceve dal Sole. Si tratta di un pianeta grande 1,3 volte la Terra.

Proprio grazie all’osservazione continua di ‘Proxima Centauri’, nei primi sei mesi del 2016, i ricercatori hanno individuato ‘Proxima B’. Infatti i ricercatori, guidati da Guillem Anglada-Escudé, della ‘Queen Mary University’ di Londra, cercando di interpretare le piccole oscillazioni che mostrava ‘Proxima’ Centauri’, hanno capito che queste erano dovute alla presenza di un pianeta in orbita intorno ad essa.

Anglada-Escudé ha affermato: « Il primo indizio che ci fosse un pianeta è stato trovato nel 2013, ma le misure non erano convincenti. Da allora abbiamo lavorato duramente per ottenere altre osservazioni da Terra, con l’aiuto dell”Eso’ e di altre istituzioni. La recente campagna di studio ha richiesto due anni di pianificazione».

Gli scienziati, stando ai primi dati raccolti sulla temperatura superficiale, non escludono che sulla superficie del pianeta individuato possa trovarsi acqua allo stato liquido in alcune aree, quelle tropicali.

« Ora verrà la ricerca della vita su ‘Proxima B’. Speriamo che queste scoperte ispirino le generazioni future a continuare a guardare al di là delle stelle», è quanto afferma Guillem Anglada-Escudé.

A tale proposito sono stati già comunicati un paio di progetti potenzialmente in grado di far fare dei passi avanti. Uno è quello a cui partecipa anche l’imprenditore Mark Zuckerberg, e che prevede di lanciare delle piccole sonde nel sistema ‘Alpha Centauri’, di cui fa parte ‘Proxima B’, attraverso la spinta di un potente laser.

Un altro progetto è quello comunicato dal presidente della ‘Commissione spazio’ del ‘Congresso degli Stati Uniti’, il quale avrebbe chiesto alla ‘Nasa’ un piano per sbarcare fisicamente su ‘proxima B’ nel 2069, ovvero precisamente 100 anni dopo lo sbarco sulla Luna.

 

 

 

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