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Sono appena giunto in questa nuova terra e già me ne sono innamorato. L’Egitto ha delle caratteristiche che lo rendono unico nel mondo conosciuto. L’esempio più lampante sono le piramidi: edifici dalla forma geometrica tanto semplice quanto originale ma dalle dimensioni ineguagliabili. Sulle rive di un fiume, tanto vasto da sembrare quasi un piccolo mare e che attraversa lande deserte e inospitali, si è sviluppata una civiltà che gode non solo di grande benessere ma di una cultura così elaborata che potrà ispirare i secoli a venire. Purtroppo però non posso fermarmi per godere di tutto questo: devo trovare l’antico sacerdote di Osiride e farmi rivelare l’esatta ubicazione di Shangri-La.

Dismesse le insegne del crociato e iniziato il viaggio alla ricerca della mitica Shangri-La, città perduta che la leggenda narra essere fonte di vita eterna e di felicità, il prete Gianni, archetipo narrativo del combattente cristiano pronto a liberare la Terra Santa, deve ora affrontare una nuova parte del suo percorso che questa volta fa tappa nel grande deserto egiziano, lasciando respirare i profumi di una civiltà affascinante e misteriosa che ha cambiato la storia dell’umanità, per trovare Antarsis, grande sacerdote di Osiride nonché uomo che dovrebbe conoscere l’esatta ubicazione della meta ultima del protagonista.

L’Occhio della Sfinge è il secondo volume della collana Misteri d’Oriente, una serie editata ben trentatré anni fa che per vicissitudini editoriali si interruppe al quinto volume su un percorso che avrebbe visto la sua naturale conclusione con l’ottavo capitolo. Con una edizione nuova, riveduta, corretta e arricchita di parti inedite, il libro pubblicato da Ms Edizioni prosegue la saga cominciata con La Fortezza di Alamut risultando però godibile anche come volume a sé stante, accompagnando prete Gianni ad affrontare le insidie del deserto e a ritrovarsi coinvolto nel conflitto che contrappone il culto degli antichi dei a quello di Aton.

Ancora una volta la trama raccoglie molti elementi della storia reale unendoli in un racconto avvincente ed emozionante che verrà scritto dalle decisioni che il lettore sarà chiamato a prendere paragrafo dopo paragrafo per decidere i comportamenti del protagonista. Parlare o meno con una persona, prendere una strada anziché un’altra, riuscire a risolvere un enigma, sono tutte decisioni che possono cambiare l’esperienza di lettura tra una lettura e l’altra rendendo il libro molto longevo, affrontabile più e più volte vivendo sempre situazioni diverse. Sempre ammesso che non si muoia prima, nel qual caso si dovrà iniziare di nuovo dal principio per tentare di sopravvivere alle insidie del deserto.

Un ottimo volume, scorrevole e con una trama solida, che permette al lettore di farsi coinvolgere in una avventura entusiasmante grazie a una scrittura curata ma semplice e a un adattamento che ne risalta le peculiarità.

Gianfranco Broun

Titolo: L’occhio della sfinge

Editore: Ms Edizioni

Autori: Headline, Monrocq

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