depression(di Sara Passante) La ricerca negli anni ha già collegato scientificamente realtà difficili come le difficoltà economiche e malattie mentali, tra cui la depressione, l’ansia e dipendenza. Uno studio oggi chiarisce quelle che sono le ragioni biologiche alla base di questo legame, soprattutto per gli adolescenti che vivono in famiglie economicamente svantaggiate. 

La ricerca è stata condotta dalla ‘Duke University’, Durham, Carolina del Nord, ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica ‘Molecular Psychiatry’.

Lo studio si è basato sulla combinazione di dati genetici, scansioni celebrali e analisi comportamentali, di 132 adolescenti, con un età compresa tra gli 11 e i 15 anni, seguiti per circa 3 anni.

La ricerca, parte di uno studio più ampio sui marker generici che segnano il rischio di disturbi mentali, ha messo in luce che i ragazzi provenienti da realtà familiari più disagiate, sia economicamente che per l’istruzione dei genitori, accumulavano maggiori quantità di marcatori chimici in corrispondenza del gene ‘SLC6A4’, il quale è collegato alla depressione e alla regolazione della serotonina, neurotrasmettitore implicato nella variazione dell’umore.

amigdalaLo studio ha mostrato che maggiori sono questi marcatori e più sensibile risulta l’amigdala dei ragazzi. L’amigdala è quella parte del cervello che coordina la risposta dell’organismo in caso di pericolo.

Infatti coloro che, partecipando al test in risonanza magnetica funzionale, hanno mostrato un’attivazione dell’amigdala superiore, hanno riportato, nei periodi successivi, sintomi di depressione.

Johanna Swartz, autrice dello studio, ha affermato: « Questa è una delle prime ricerche che dimostra che un basso status socio-economico può portare a cambiamenti nel modo in cui i geni sono espressi, esponendo in futuro alla depressione».

Ciò spiegherebbe, secondo i ricercatori, il motivo per cui la depressione è più frequente in alcune famiglie più povere. I ricercatori ora stanno però indagando sulle alterazioni a carico di altri geni implicati nel disturbo della depressione.

Speranza degli studiosi è quella di individuare altri geni in modo da mettere a punto alcuni trattamenti personalizzati contro questo disturbo dell’umore.

 

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