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paride moriDivampano le polemiche dopo che il Governo ha concesso al militare fascista Paride Mori, la medaglia d’argento al valor militare “in riconoscimento del sacrificio offerto per la Patria”.

In comunicato Giovanni Barbera, del PRC romano ha sottolineato che “quanto accaduto con la medaglia d’argento al valore militare conferita dalla presidenza del Consiglio dei ministri all’ex repubblichino e fondatore del “Battaglione Mussolini”, Paride Mori, si commenta da solo. Come è possibile che una commissione di “esperti”  possa aver scambiato un ex repubblichino, che combatteva  a fianco dei nazisti contro la sua gente,  in un padre della Patria? E’ una vergogna che la dice lunga sulla penetrazione del revisionismo storico all’interno delle nostre istituzioni. Hanno iniziato, anni fa, mettendo sullo stesso piano partigiani ed ex repubblichini e finiscono oggi con il conferire onorificenze militari a chi, in quegli anni terribili,  operava, con ruoli di responsabilità, al servizio di un regime criminale e crudele”. L’esponente del PRC conclude la nota chiedendo “l’immediata revoca di quella onorificenza, la destituzione dei membri di quella commissione, incapaci di riconoscere un eroe da uno dei tanti servi dei nazisti, e le immediate scuse del Governo per questo imperdonabile errore che offende quanti perirono durante a Resistenza per liberare l’Italia dal nazifascismo”.

Anche a seguito delle numerose proteste e note di indignazione di associazioni (ANPI in primis) e di partiti (SEL e L’Altra Emilia Romagna, ad esempio), il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Del Rio, ha twittato: “Se la commissione che ha vagliato centinaia di domande ha valutato erroneamente, il riconoscimento dovrà essere revocato”.

A seguito delle polemiche sopra riportate è giunta in redazione la precisazione firmata “Discendenti di Esuli e di Caduti – Volontariato per non dimenticare” che riportiamo integralmente di seguito:

ERRORI CONTINUI VOLUTI – LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO NON HA CONFERITO AI FAMILIARI DEL CAPITANO PARIDE MORI NE’ UNA MEDAGLIA D’ORO, NE’ UNA MEDAGLIA D’ARGENTO.

“La Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio ai sensi della Legge 30 marzo 2004 n. 92 non ha concesso alcuna Medaglia al Valor Militare, cosa che non rientra nei suoi compiti e tanto meno nei suoi poteri.
Ogni 10 febbraio, da un decennio, sono state conferite le Medaglie ai congiunti dei Caduti infoibati o diversamente massacrati dopo l’otto settembre dai partigiani titini.
Alla memoria del Cap. Mori è stato conferito il riconoscimento perché venne catturato in un’imboscata (non in combattimento), ucciso e selvaggiamente oltraggiato anche dopo la morte; e non per altro.
Era un semplice Comandante di Compagnia nell’Ottavo Bersaglieri “Luciano Manara” (Reggimento recentemente insignito della cittadinanza onoraria di Trieste) e non ha mai “fondato” alcun Battaglione.
L’On. Del Rio sa bene, o dovrebbe sapere, che revocare la Medaglia non è lecito: sarebbe anche una violazione di legge ed un eccesso di potere.
Questi Signori (PRC, SEL, ANPI e compagni di viaggio) farebbero bene a documentarsi come si conviene, prima di sproloquiare”.

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