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Locandina_12AprileDomenica 17 aprile saremo chiamati, in tutta Italia, ad esprimerci sul quesito referendario che propone di abrogare le concessioni senza scadenza per le multinazionali degli idrocarburi che operano entro le 12 miglia marine.

Una scelta, questa, secondo noi, di assoluto buon senso: seppur lentamente, il mondo sta andando in una direzione nuova, libera dalle fonti fossili.

Il 2015 è stato caratterizzato da tre eventi storici: si è verificato nuovamente, dopo il 2014, il record di temperatura da quando l’uomo effettua queste misurazioni e la comunità scientifica ormai dichiara apertamente che il mondo in cui viviamo “sta soffocando”. Inoltre, per la prima volta nella storia, un Pontefice, Papa Francesco, ha diffuso un’enciclica interamente basata sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Infine, a Parigi, dopo vent’anni di vertici mondiali sul tema del cambiamento climatico,  è stato finalmente siglato da parte di tutti i capi di Stato del mondo un impegno a ridurre drasticamente le emissioni climalteranti entro il 2050 ed azzerarle completamente nella seconda metà del secolo, con lo scopo di contenere l’incremento di temperatura “ben al di sotto dei 2 °C e possibilmente entro 1,5 °C”.

In quel contesto l’Europa, e dunque anche il nostro Paese, ha preso l’impegno di ridurre le emissioni del 40% entro il 2030, ovvero in 14 anni da oggi.

Eppure in Italia, lo vediamo in questi giorni, resistono strenue opposizioni ad un referendum  che vuole prorogare alcune concessioni estrattive (operative da almeno 30 anni) che, se non rinnovate, porterebbero ad una decurtazione del 2,9% dei nostri consumi nazionali di combustibili fossili in 16 anni da oggi.

L’incoerenza tra questi due approcci è macroscopica. Nel frattempo il cambiamento climatico continua a procedere: le alterazioni già create si evidenzieranno man mano nei decenni futuri, portando gli attuali adolescenti e i futuri nascituri a vivere in un mondo completamente diverso a quello che noi conosciamo. Le responsabilità che abbiamo nei confronti delle future generazioni sono enormi, perché i mutamenti indotti al clima terrestre perdureranno per diverse migliaia di anni a venire.

francotassoneParleremo di tutto questo la sera del 12 aprile alle 21, presso la sala del Broletto, e avremo la possibilità di comprendere gli aspetti etici con Don Franco Tassone (nella foto), responsabile pastorale sociale e del lavoro, figura sicuramente di importante riferimento nella nostra città. Saranno presenti anche Gabriele Porrati, presidente della Cooperativa Cambiamo, e Edoardo Gandini, esponente di Green Italia e di Possibile.

Certamente un’eventuale vittoria del SI non risolverà le enormi problematiche legate a decenni di politiche energetiche miopi, eppure potrà essere il granello di sabbia in grado di inceppare un ingranaggio ormai anacronistico e dare un forte segnale al mondo politico che pure ha preso impegni chiari nei consessi internazionali e poi regolarmente dimentica nelle stanze del potere.

Ed è per queste ragioni che la scelta che ciascuno di noi farà domenica prossima nel seggio avrà una portata molto più ampia e simbolica di quanto sembri.

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