In Piazza Garibaldi a Parma, sotto i portici del Grano si è svolta la terza edizione della rassegna che ha visto 30 pasticceri provenienti da ogni parte d’Italia, sfidarsi per la realizzazione del miglior panettone.
Se si pensa al panettone di certo non lo si associa al periodo estivo, ma i pasticceri selezionati dal maestro Claudio Gatti di Salsomaggiore, sembrano pensarla diversamente.
I protagonisti della serata hanno confermato la vocazione di Parma, eletta meritatamente città creativa per la gastronomia dall’Unesco.
Ospiti d’eccezione dell’evento, oltre ad Achille Zoia, uno dei padri della pasticceria italiana, anche il maestro Paco Torreblanca che ha ricevuto il premio alla carriera dai suoi colleghi, come “Miglior Panettone fuori dall’Italia”. Torreblanca ha infatti rivoluzionato la pasticceria spagnola, dopo nove anni di esperienza fatti in Francia.
Tornando all’insolita notte parmense, pare che il panettone (e i lievitati in generale) si stiano destagionalizzando e presto non sarà strano trovarli sugli scaffali dei supermercati di un centro commerciale Parma come degli evergreen, indipendentemente dalla stagione.
A sostegno di questo ci sono i dati dell’osservatorio SIGEP, che evidenziano come il consumo di panettoni sia aumentato di 2.5 milioni in più rispetto allo scorso anno, un rialzo pari al +5%. Il prodotto piace e non solo in inverno.
L’evento in Piazza Garibaldi, non lontano dal negozio s’è concluso con una degustazione che ha permesso a chi lo desiderava di assaggiare ben 60 tipologie di lievitati differenti.
In contemporanea sul palco sono stati spiegati l’importanza della selezione di materie prime di qualità e dell’uso di un lievito vivo, che renda il prodotto finito sempre diverso, a seconda delle condizioni atmosferiche, con sfumature e imperfezioni che lo rendano davvero artigianale. Alla luce di questo il panettone estivo potrebbe perfino essere più buono di quello invernale, per levarsi il dubbio l’unica cosa da fare è assaggiarlo, ma il confronto andrà fatto esclusivamente tra prodotti artigianali di elevata qualità, come quelli realizzati dai 30 pasticceri riunitisi in centro a Parma.
L’iniziativa, anno dopo anno, riscuote un crescente successo, c’è da aspettarsi che il prossimo anno ci saranno ancora più professionisti pronti a stupire con le loro incredibili lavorazioni.
Eventi come questo ci aiutano a capire quanto sia ricca la nostra tradizione enogastronomica e quanto possa essere valorizzata, in patria così come all’estero. Il panettone è solo uno di tanti straordinari prodotti che il mondo intero ci invidia, con tentativi spesso maldestri di imitazione.
Dobbiamo far crescere la consapevolezza nazionale su queste eccellenze, per poi sperare di farle conoscere e apprezzare di più anche all’estero.
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