Secondo un’analisi realizzata da DAS in occasione del lancio di DAS in Movimento, nuova soluzione assicurativa di tutela legale a copertura totale, il Veneto è la 7° regione italiana per numero di incidenti con motorini.
Con un incidente ogni 1.446 abitanti* Padova è la provincia veneta (11° in Italia) con la più alta densità di sinistri con biciclette, mentre Verona è prima in regione per frequenza di incidenti con moto (1 ogni 1193 residenti – 16° posto a livello nazionale) e motorini (1/3631 – 22° in Italia). Sono i risultati di un’analisi fatta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che per rispondere alle nuove esigenze legate alla mobilità delle persone ha lanciato la soluzione “DAS in movimento”, estendendo le garanzie anche a chi si sposta con hoverboard, segway, bici o qualsiasi altro mezzo.
“Negli ultimi anni – spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di DAS – sono cambiate le abitudini e le esigenze di mobilità delle persone e di conseguenza anche i rischi connessi. Purtroppo non sempre gli incidenti sono collegati alla guida di veicoli di proprietà, spesso ci si può trovare coinvolti in spiacevoli eventi anche con auto a noleggio, utilizzando il car sharing, procedendo a piedi, in bicicletta, in moto o sui mezzi pubblici. Se si viaggia all’estero – prosegue Grasso – i rischi si moltiplicano, le normative e le sanzioni previste in caso di violazioni sono diverse in ogni Paese e subentrano inoltre problemi legati alla lingua straniera”.
Per quel che concerne la densità di incidenti con biciclette Venezia (1 sinistro ogni 1790 abitanti) è, dopo Padova, seconda in regione (15° in Italia) e precede Verona (24°) dove DAS ha rilevato un incidente ogni 2041 residenti. Vicenza (1/2126) è al 26° posto in Italia, appena una posizione sopra la provincia di Treviso dove la frequenza di incidenti è stata di 1 ogni 2.242 cittadini. Rovigo (1/2358), dove i sinistri che hanno coinvolto biciclette si sono ridotti del 41% tra 2007 e 2016, è 29° in Italia e precede la provincia Belluno (1/4811), che è 58° per densità di sinistri. In media in regione gli incidenti con biciclette si sono ridoti dell’1%, attestandosi attorno a una media di un sinistro ogni 1946 cittadini.
Dopo quelle veronesi, le strade più pericolose per chi si sposta in moto sono quelle della provincia di Padova (1 sinistro ogni 1487 residenti), che è 25° nella graduatoria nazionale elaborata da DAS. A seguire Venezia (1/1881), dove nel decennio 2007-2016 i sinistri con moto si sono ridotti del 33% quasi come in provincia di Belluno (-36%), dove è stato rilevato un sinistro ogni 2378 abitanti. Relativamente più sicure le strade della provincia di Vicenza (1/2834) che è 66° a livello nazionale per frequenza di incidenti, calati del 20% nel decennio preso in esame.Treviso (1/2932) precede Rovigo, che con un sinistro ogni 4077 cittadini è una delle 25 province italiane con la più bassa densità di incidenti in cui sono state coinvolte delle moto. Nell’arco dei 10 anni esaminati da DAS, in Veneto gli incidenti con moto si sono ridotti del 22% circa per una media di un sinistro ogni 1882 abitanti.
Il Veneto è la 7° regione italiana per frequenza di sinistri con motorini (1/4.935), nonostante gli incidenti siano calati del 66% tra 2007 e 2016. Padova (1/4073), dopo Verona, è in regione la provincia con le strade più pericolose per gli amanti del cinquantino, nonostante il numero di incidenti si sia ridotto del 72%. La densità di sinistri risulta poco più bassa nel vicentino (1/4517), che ha visto diminuire il numero di incidenti del 58% nel decennio esaminato da DAS. La frequenza di sinistri scende progressivamente nelle province di Venezia (1/5348) eTreviso (1/7633), che a livello nazionale sono rispettivamente al 37° e 69° posto. I ciclomotori possono circolare in modo relativamente più sicuro nella provincia di Rovigo (1/8018 – 69° in Italia) e soprattutto di Belluno (1/14775), che a livello nazionale è tra le 22 province con la più bassa densità di sinistri che hanno coinvolto motorini.
“Sono tante – prosegue Grasso – le novità che abbiamo introdotto nella polizza ‘DAS in movimento’, una copertura che non è più vincolata dalla targa dell’auto, ma segue la persona (o l’intero nucleo familiare del contraente), ovunque esso sia. Oltre ad assicurare la difesa nei procedimenti penali derivanti da imputazioni per guida in stato di ebbrezza senza limiti di tasso alcolemico, abbiamo esteso la copertura al mondo intero ed ampliato il massimale a 100.000 € per sinistro, al fine garantire tutta l’assistenza legale e peritale possibile nei diversi gradi di giudizio anche per le cause più lunghe e difficili.”
E’ possibile richiedere l’intervento di DAS non solo nel caso in cui si subisca o causi un incidente o ci si debba difendere in sede penale (vedasi l’inasprimento delle pene collegate ai nuovi reati di omicidio stradale e lesioni stradali gravi o gravissime), ma anche quando si debbano far valere le proprie ragioni nei confronti di chi non ha eseguito a regola d’arte le riparazioni sul proprio veicolo.
In caso di decurtazioni dei punti della patente, “DAS in movimento” assicura il rimborso delle spese per rientrare in possesso del titolo di guida o per la frequenza della scuola guida. L’assicurazione prevede inoltre una diaria per i giorni di ritiro o sospensione della patente, nel caso in cui si dimostri l’illegittimità del provvedimento. Tra le garanzie della polizza infine ci sono anche la copertura delle spese di traino del veicolo incidentato e di quelle per ottenere la duplicazione della targa, dei documenti, inclusa la patente, e per reimmatricolare il veicolo.
*rielaborazione DAS su dati Istat 2016
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