Con ieri si chiude ufficialmente un’epoca, quella lanciata dai Black Sabbath è dal carismatico Ozzy Osbourne. Dopo una lunga malattia e un concerto d’addio recentissimo che ha ripercorso una carriera che senza ombra di dubbio ha segnato la musica rock degli anni settanta ed ottanta. Abbiamo visto parte della sua storia di sfuggita raccontata nel film “The dirt “ tratto dall’omonimo libro che racconta la storia di un’altra band importante; ovvero i Mötley Crüe. Altra parentesi è quella del suo show “The Osbournes” in onda su MTV che si impose fin da subito come un programma televisivo di culto. Un look subito riconoscibile: capelli lisci e spessissimo tinti di un nero pece, dalla voce inconfondibile e da una presenza scenica che conquistava i fan. Un mio amico ebbe la fortuna di vederlo qui in Italia, a Piazzola sul Brenta nel 2010, e la musica è il concerto gli sono rimasti dentro come è rimasto impresso a milioni di persone influenzandole nella musica e nello stile.
Un personaggio che comunque conteneva un’alta dose di follia e di imprevedibilità; riusciva ad incarnare alla perfezione lo stilema del genio e sregolatezza. Tra le sue più celebri uscite che tutti conoscono (anche chi non lo seguiva musicalmente) vi è la vicenda del pipistrello ; che fu parodiata dai Griffin facendo invece mangiare al buon Ozzy un tramezzino. Per ricordarlo al meglio vi suggerisco tre brani da ascoltare rigorosamente con il volume al massimo
- Paranoid (Black Sabbath)
- Iron Man (Black Sabbath)
- Dreamer (Ozzy Osbourne)
Messua Mazzetto


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