Aumento dei depositi digitali, contrazione dei tempi delle cause, risparmi di spesa. Sono i risultati “molto positivi del primo mese di processo civile telematico obbligatorio (in vigore dal primo luglio) illustrati nel corso di una conferenza stampa dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
“In particolare, per i decreti ingiuntivi, con riferimento al mese precedente – quando la procedura telematica era ancora facoltativa – i tempi di deposito del provvedimento dal momento del deposito ricorso sono passati da 15 a 6 giorni (-62%) mentre per la pubblicazione i tempi si sono ridotti da 17 a 7 giorni (-59%)”. Lo ha chiarito il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Dal primo al 28 luglio, i depositi telematici complessivi effettuati da avvocati e altri professionisti sono stati 78.871: l’incremento stimato a fine mese è del 74% rispetto a giugno.
Rispetto al giugno 2014, è cresciuto del 23% anche il dato dei depositi telematici di atti endoprocedimentali. Ma se si paragona il dato di oggi in regime di obbligatorietà rispetto a quello dei depositi telematici del luglio 2013, quando erano ancora pochi gli uffici partiti con la ‘sperimentazione’ digitale, l’aumento dei ricorsi per decreto ingiuntivo telematico risulta pari al 142% e per gli atti endoprocedimentali del 157%. Dei 78.871 depositi telematici effettuati dall’1 al 28 luglio, 20.953 sono ricorsi per decreto ingiuntivo, 23.157 memorie e comparse conclusionali, 30.118 “altri” atti istruttori.
Consistenti anche i risparmi di spesa: le oltre 11 milioni e mezzo di comunicazioni trasmesse via pec (sono 833mila i professionisti titolari di posta elettronica certificata) negli ultimi 12 mesi valgono un risparmio stimato dai tecnici nell’ordine di 40,4 milioni di euro, somma pari a circa la metá della spesa informatica per la giustizia nel 2013.
“E’ un primo step molto importante – ha sottolineato il guardasigilli – uno stimolo a proseguire su una strada che porterà a cambiare il processo civile, ad abbreviarne i tempi, a eliminarne i tempi morti”.
“La prossima tappa – ha ricordato il ministro Orlando – sarà l’informatizzazione del secondo grado dell’appello del civile, ma l’obiettivo finale è quello di comprendere anche il processo penale in un grande sistema integrato”. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, “anche alla luce di questa buona prova, che sta dando risultati in parte sorprendenti anche per noi che mettevamo in conto possibili incidenti di percorso e corto circuiti organizzativi che invece non ci sono stati”.
E questo nonostante gli accessi on line al fascicolo telematico siano ormai oltre 4 milioni al giorno. Sempre tra l’1 e il 28 luglio 2014, sono stati invece 108.659 i provvedimenti telematici depositati dai magistrati (19.252 decreti ingiuntivi, 33.585 verbali di udienza e 9.152 sentenze): in un solo anno, i provvedimenti digitali depositati dai magistrati sono stati 1.004.108 (di cui 307.153 verbali di udienza, 165.322 decreti ingiuntivi e 102.910 sentenze).
Tutti questi provvedimenti, custoditi nel fascicolo telematico, formano una corposa banca dati consultabile on line 24 ore su 24 da avvocati e parti, con sgravio notevole di lavoro per le cancellerie e per gli stessi professionisti che possono acquisire informazioni sulle cause senza recarsi fisicamente in tribunale.
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