(di Salvatore Cipriano) E’ una grandissima Italia quella dello skeet donne nel tiro a volo alle Olimpiadi di Rio 2016.
Diana Bacosi vince la medaglia d’oro ai suoi primi Giochi dopo aver battuto in una serrata finale la sua compagna, l’altra azzurra, l’esperta Chiara Cainero, che era già stata oro a Pechino 2008.
A separarle un solo piattello: 15 su 16 i piattelli che ha centrato la Bacosi, 14 i piattelli per la Cainero, infallibile in semifinale.
La medaglia di bronzo è andata alla statunitense Kimberly Rhode, che era la campionessa olimpica in gara.
Un grandissimo riscatto questo per l’Italia dopo le delusioni dell’Olimpiade di Londra. Quattro anni fa Chiara Cainero, campionessa a Pechino nel 2008, chiuse sesta, stavolta in Brasile è andata in scena, addirittura, una finale tutta azzurra.
La Cainero è infallibile in semifinale, con 16 piattelli centrati su 16, ma nella sfida per la medaglia d’oro si deve arrendere alla connazionale Diana Bacosi, 33 anni alla sua prima Olimpiade.
La differenza tra la medaglia d’oro e quella d’argento sta in un piattello: la Bacosi ne rompe 15, dopo aver iniziato con 8 su 8), la Cainero si ferma a 14, dopo aver commesso due errori decisivi nei primi quattro tiri.
La medaglia di bronzo va alla 37enne americana Kimberly Rhode che supera nella finale per il terzo posto la cinese Wei e resta sul podio dopo l’oro di Londra.
“E’ stato un duello all’italiana, qualcosa che avevo sognato a lungo”. Parla così un’emozionatissima Diana Bacosi. “Ho battuto Chiara, spiega un istante dopo aver vinto l’oro, di cui sono anche amica, però durante il medal match ho pensato solo ai piattelli e non a lei. Era ora, mi sono sacrificata tanto. Quando sul tabellone ho visto che ero oro ho cominciato a piangere. Siamo due mamme sul podio e due mogli: la nostra vita va sempre di corsa, ma vogliamo fare sempre bene nel triplice ruolo”.
“Nei miei sogni di tiratrice, racconta ancora la Bacosi, c’era di vincere un’Olimpiade e poi ripetere l’esultanza del mio c.t. Andrea Benelli ad Atene. Volevo farlo ma non ci sono riuscita per via dell’emozione: piangevo troppo perché’ ho realizzato il mio sogno di una vita sportiva. Ci credevo tanto, e ho lavorato per questo”.
A differenza della Cainero, che a Rio ha portato i genitori, il marito e il figlio, la Bacosi era senza la famiglia a Rio. “Qui non ho voluto nessuno della mia famiglia, anche se li amo moltissimo, spiega, perché’ questa cosa doveva essere soltanto mia. Ho preferito rimanere da sola, e loro hanno capito. Ora sono talmente felice che non riesco neanche a trovare le parole da dire a mio figlio di 7 anni appena lo rivedo”.
Felicissimo anche il c.t. Andrea Benelli. “Ho vinto un’Olimpiade da tiratore e adesso anche da commissario tecnico, dice: E’ una soddisfazione immensa, e fatemelo dire. Ero certo che qui le mie donne avrebbero fatto bene, ho visto come hanno lavorato in allenamento”.
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