(di Sara Passante) ‘Nursery Fields Forever’ è un nuovo progetto italiano che concilia l’istruzione materna con l’agricoltura urbana, permettendo ai bambini di capire da dove proviene il cibo di cui si nutrono e come coltivarlo.
Il team di architetti italiani, formato da Edoardo Capuzzo Dolcetta, Gabriele Capobianco, Davide Troiani e Jonathan Lazar, e che lavora a Roma, ha ottenuto la vittoria, presentando questo progetto, nel concorso di idee ‘AWR International Ideas Competition’ tenutosi a Londra.
Questo nuovo modello educativo, oltre a stimolare la fantasia e l’apprendimento degli alunni attraverso diverse attività didattiche, prevede che i bambini di 4/5 anni imparino a coltivare e raccogliere il cibo che mangiano, stabilendo in questo modo un contatto con la natura e cercando di allontanarli dal costante contatto con il mondo digitale che oggi giorno li circonda.
Edoardo Capuzzo Dolcetta spiega: « Pensiamo che i bambini dovrebbero stare a contatto con la natura così abbiamo progettato questa strana scuola: niente aule, ma spazi aperti dove le verdure crescono e gli animali possono stare liberi. Si tratta di una miscelazione delle due cose, la scuola e la natura ».
Inoltre ai bambini sarà insegnato come interagire con gli animali, a conoscere le energie rinnovabili dalle turbine eoliche e dai pannelli solari che saranno installati sul luogo. L’apprendimento a cui saranno sottoposti i piccoli sarà di tre tipi ovvero: apprendimento dalla natura, apprendimento dalla tecnica e apprendimento dalla pratica.
Continuano gli architetti: « Oggi l’assenza di una esperienza diretta con la natura ha completamente deviato la percezione dei bambini del mondo e dei suoi processi basilari. Questo sembra essere vero soprattutto per chi abita nelle città. I bambini sono dei naturalisti molto curiosi, e pensiamo che questa loro qualità innata debba essere sfruttata e stimolata per un approccio educativo moderno».
La struttura di questa nuova scuola è diversa dalle classiche scuole materne in quanto non prevede la classica suddivisione in aule ma è concepita come una struttura formata da edifici a due spioventi, alimentati con fonti rinnovabili, situati lungo una traiettoria sinuosa e che si affacciano su una distesa verde di orti e recinti per il bestiame.
In questo modo i bambini diventano protagonisti assoluti e non più passive presenze, stimolati al fine di rafforzare le abilità sociali attraverso un lavoro di squadra che prevede la cura di qualcun’altro, che sia una persona, una piante o un animale.
Con questo sistema educativo il bambino svilupperà un senso di responsabilità, imparerà a rispettare il prossimo e godrà di un accrescimento dell’autostima.
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