Il premier Mario Monti, durante l’assemblea ABI, ha dichiarato che “l’Italia ha intrapreso un percorso di guerra durissimo. In passato – ha dichiarato Monti – ci sono stati “esercizi profondi di concertazione” che “hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro.” Le parti sociali, conclude Monti “devono restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche”.
Le parole di Monti sulla concertazione hanno scatenato un putiferio nei sindacati e nell’opposizione.
“Credo che non sappia di cosa sta parlando. Vorrei ricordargli che l’ultima concertazione nel nostro Paese è quella del 1993: un accordo che salvò il Paese dalla bancarotta, con una riforma delle pensioni equa, al contrario di quella fatta dal suo Governo”. Così il leader della Cgil Susanna Camusso commenta le parole di Monti.
Durissimo il commento di Antonio Di Pietro per l’IDV: “Le affermazioni di Monti sulla concertazione rappresentano un gravissimo attacco ai lavoratori e alle imprese. In questo modo, il presidente del Consiglio ignora la partecipazione di tutte le parti in causa al necessario processo di uscita dalla crisi. Con le sue parole, nega che il confronto tra i rappresentanti dei lavoratori e le imprese, soprattutto quelle medio-piccole, sia utile alla soluzione dei problemi. Forse Monti pensa di essere l’unico illuminato dal Signore o peggio auspica modelli come quello cinese, in cui esistono un partito unico e un unico sindacato, dove vengono sistematicamente violati i diritti civili e umani, dove non c’è democrazia e i lavoratori non possono dire la loro. Per l’Italia dei Valori il confronto tra le parti sociali sulle questioni che riguardano milioni di persone resta lo strumento migliore per garantire la coesione sociale necessaria a superare le difficoltà. Negare tutto questo spinge a conflitti insanabili e contribuisce a creare un danno enorme al Paese”.
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