(di Giulio Perrotta) Mauro Biglino, classe 1950 (e chi ha il piacere di conoscerlo di presenza ne resta stupito dei suoi 66 anni!), è un famoso saggista e traduttore italiano. Cultore di storia delle religioni, con una spiccata propensione per l’ebraico, ha dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita a divulgare l’interpretazione letterale delle Sacre Scritture (e in particolare dell’Antico Testamento).
Dapprima ha eseguito la traduzione interlineare di diciassette libri dal testo masoretico, di cui dodici pubblicati nel libro I profeti minori e i rimanenti ne I cinque Meghillôt, volumi tutti pubblicati a cura di Piergiorgio Beretta per le Edizioni San Paolo, facendo emergere chiaramente la lettera del testo sacro, in rispetto ai compilatori originari; successivamente, dal 2010, ha deciso di dedicarsi alle opere di divulgazione, tramite saggi (ad opera della Uno Editori e Mondadori) e conferenze, in tutta l’Italia. Nell’ultimo biennio poi le sue interpretazioni hanno richiamato l’attenzione del pubblico europeo, permettendo allo stesso Biglino di divulgare il suo pensiero in maniera libera e indipendente.
Chi lo conosce di persona può affermare senza ombra di dubbio che la sua disponibilità, cortesia, educazione e affabilità sono le armi vincenti di uno studioso sempre in contrasto con la maggior parte dei teologi italiani e stranieri, in quanto afferma verità scomode e spesso sconcertanti. E’ l’uomo più odiato dagli esponenti cristiani ed ebraici eppure è forse uno dei pochi al mondo che consiglia la lettura della Bibbia (senza omettere o selezionare questo o quel salmo specifico). A suo dire il lavoro che compie è da “stupidi”; in verità, la sua opera divulgativa supera i confini della didattica e approda dove l’ipocrisia, il bigottismo e l’interesse religioso non possono arrivare.
Propugna l’interpretazione letterale, dimostrando che quella metaforica si allontana dalla lettera dei compilatori delle sacre scritture, e suggerisce di leggere “tutta” la Bibbia senza omissioni, accettando anche il fatto che l’Antico Testamento parli prima di tutto di un essere “Jahweh” (termine vocalizzato diversi secolo dopo) dedito alla guerra e alla conquista delle terre limitrofi, ordinando stragi e massacri, senza risparmiare donne, bambini e anziani. Ma non è tutto, ha dimostrato con dati filologici alla mano che:
a) il termine “Elohim” non è singolare ma plurale e non significa “Dio” (in quanto nessuno conosce il vero significato);
b) l’Antico Testamento raccoglie tutta una serie di prove della presenza di più entità sulla Terra, sicuramente di origine non terrestre (o per lo meno, come recita il testo in più occasioni, venuti dal cielo sopra macchine volanti), lasciando spazio alle manie di grandezza di Jahweh desideroso di conquistare tutte le regioni vicine senza alcuna pietà;
c) le Sacre Scritture sono copie di testi e culti precedenti e per dimostrare tale tesi le confronta con i testi omerici e celtici, ritrovando diversi dati comuni e racconti del tutto speculari (senza dimenticare che altri hanno dimostrato le correlazioni con i culti cinesi, indiani, sumeri, persiani ed egiziani).
Il lavoro di Biglino pertanto è tanto prezioso quanto speciale: suggerisce di percorrere con nuova consapevolezza i percorsi religiosi cristiani che ci hanno insegnato fin da piccoli, senza omettere alcun dettaglio, senza temere la verità e senza vergognarci di ammettere che (forse) siamo tutti vittime di un grande inganno.
E tra le critiche più serrate ricordiamo:
a) che Biglino, non essendo un madrelingua, non è capace di tradurre correttamente il testo ebraico originario. Falso! Tale assunto dà per scontato che un madrelingua non potrà mai imparare una lingua in maniera eccellente. Vi risulta? Tra l’altro, fino ad ora, Biglino non è mai stato smentito nelle sue traduzione, tenuto anche conto che lavorava per le Edizioni San Paolo (e solo per ragioni di opportunità quel rapporto venne reciso, in virtù del fatto che le sue traduzioni erano scomode);
b) che Biglino traducendo letteralmente dà per scontato l’errore nella metodologia metaforica. Falso! Biglino ha dimostrato che la traduzione letterale non solo è più coerente la testo originario ma non permette invenzioni religiose o virtuosismi fantasiosi che costringono a cambiare le forme verbali da plurale a singolare (es. Elohim e barat);
c) che Biglino impone un’interpretazione soggettiva. Falso! Biglino invita alla lettura delle Sacre Scritture partendo dal presupposto che è fondamentale risalire al reale e coerente pensiero dei suoi compilatori (senza dimenticare che non sempre essi sono conosciuti, es. Isaia);
d) che Biglino copia tesi di altri saggisti (es. Sitchin) per divulgare contenuti fantasiosi. Falso! Biglino riprende il testo letterale delle Sacre Scritture senza omettere o aggiungere nulla. Il fatto che la Bibbia sia il frutto di una manipolazione derivante dalla fusione di più culti non è di sicuro da imputare al saggista, che mai si è inoltrato nella pretesa di dare risposte religiose o misteriche (in tal senso afferma, ironicamente sminuendo il suo lavoro, che compie un lavoro da “stupidi, che potrebbero fare tutti”). Infine, Biglino utilizza la saggezza accademica rispolverando contenuti già conosciuti in quegli ambiti da diversi decenni, per permettere a tutti di entrare in possesso di verità troppo scomode, che minerebbero sin dalle fondamenta il monoteismo giudaico-cristiano.
In particolare, nelle sue opere, il saggista affronta:
a) il tema della reincarnazione e della resurrezione nelle Sacre Scritture e la discussa relazione tra i testi i vangeli scritti in ebraico e in greco (Resurrezione Reincarnazione, Uno Editori);
b) il tema dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Massoneria (Chiesa Romana Cattolica e Massoneria. Realmente così diverse? Uno Editori);
c) il tema della religiosità in relazione ai rapporti tra le figure della Cristianità conosciuta, compresi gli aspetti che dimostrerebbero che il “Dio” biblico non è il padre di Gesù e che il primo ha tutta una serie di caratteristiche che lo rendono umano a tutti gli effetti (La Bibbia non è un libro sacro, Uno Editori);
d) il tema dell’interpretazione letterale delle Sacre Scritture, le prove che l’origine degli Elohim è aliena, la “non creazione”, la genesi e i ruoli di Jahweh (considerato Dio), degli Angeli e di Lucifero/Satana (Il Libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia, Il Dio Alieno della Bibbia e Non c’è creazione nella Bibbia, sempre dalla Uno Editori);
e) il tema centrale delle prove riguardanti le dimostrazioni che la Bibbia non parla di Dio e non ha nemmeno la pretesa di imporre il monoteismo religioso, nonché delle correlazioni con i testi omerici e negli stessi bisogni neuro-fisiologici che nutrivano i diversi Elohim nelle varie culture terrestri (La Bibbia non parla di Dio, Mondadori).
Nel Convegno del 6 Marzo, tenutosi a Milano, poi, Biglino ha incontrato quattro teologi, potendo delle domande precise e ricevendo delle risposte al quanto “bizzarre”. Probabilmente, il miglior riassunto dell’evento, per coerenza argomentativa e simpatia espressa, è riportato in questa immagine postata su questa pagina facebook (https://www.facebook.com/profile.php?id=100010891002706&fref=photo):
In questi giorni, poi, è stato presentato al Salone del Libro di Torino, l’ultimo lavoro di Biglino intitolato “Antico e Nuovo Testamento libri senza Dio”, in uscita ufficiale il 17 Maggio c.a. in tutte le librerie. Come si legge direttamente dal sito http://unoeditori.com/prossime-uscite/443-antico-e-nuovo-testamento-libri-senza-dio.html?search_query=antico&results=19: <<In questa nuova pubblicazione ho voluto inserire una serie di prime riflessioni sul Nuovo Testamento, ho anche scelto di rispondere in modo circostanziato alla più importante delle contestazioni che l’esegesi giudaico-cristiana mi rivolge: quella relativa al termine Elohim, al suo essere plurale o singolare, al suo significare Dio oppure no. E’ infatti fondamentale stabilire se la Bibbia parla del Dio unico oppure no. Questo scritto è dunque un excursus su vari temi compiuto con l’intento di evidenziare la questione di fondo che concerne il nostro rapporto con quel libro su cui mi pongo le seguenti domande: per l’Antico Testamento, i detentori della conoscenza hanno raccontato ciò che veramente contiene? Per quanto concerne invece il Nuovo Testamento, come si comprenderà dal contenuto del lavoro, la domanda è necessariamente diversa: gli autori hanno scritto il vero? La risposta è per me scontata in entrambi i casi: assolutamente no. Per l’Antico Testamento non si sono limitati a non raccontare, ma sono andati ben oltre e hanno deliberatamente e spudoratamente inventato ciò che non c’è. Per il Nuovo Testamento gli autori dell’inganno sono stati innanzitutto gli estensori, coloro che hanno inventato la figura cristica che è ben diversa dalla figura storica del predicatore giudeo messianista. Nel vol.2 de “La Bibbia non è un libro sacro”, si trovano anche risposte a critiche e osservazioni che i rappresentanti delle diverse, e spesso contraddittorie, dottrine hanno rivolto alle ipotesi contenute nei miei precedenti lavori. Un percorso che parte dal primo versetto della Genesi per arrivare a riflettere, sia pure per il momento molto sinteticamente, sull’inganno finale: da Adamo a Gesù dunque che viene affrontato in questa nuova edizione. Una storia che i detentori della conoscenza hanno costruito a tavolino, utilizzando i testi cosiddetti sacri come puro pretesto, come spunto per dare voce a una loro creazione artificiale>>.
Insomma, c’è da aspettarsi una nuova valanga di attacchi personali ad un autore che sarà nuovamente in grado di mostrare sicuramente nuove criticità al costrutto cristiano.
E per chi pensa che Biglino sia un rettiliano dalle fattezze umane, inserito in un contesto terrestre per diffondere chissà quale messaggio, o Lucifero pronto a demolire il credo cristiano (anche queste tesi si trovano in rete!), rispondo in prima persona dichiarando che dopo aver passato alcune ore in sua compagnia, discutendo dei temi trattati nei suoi libri, è senza ombra di dubbio l’alieno o l’arcangelo più paziente che abbia mai visto!
Che sia arrivato finalmente il momento giusto per aprire gli occhi, giudicando in prima persona i fatti che ci raccontano i detentori del monoteismo mondiale?
E’ (forse) l’ora del “Biglinesimo”? Per l’amore di Dio! Non ditelo a Biglino, che detesta tali impronte fanatiche, preferendo sempre un profilo basso ed educato, rispettoso delle diverse culture e dei diversi credi, purché fondati sulla consapevolezza e sulla conoscenza.
“Biglinesimo” a parte, in attesa di gustare il nuovo libro di Biglino, consiglio a tutti di conoscerlo tramite la visione delle tante conferenze pubbliche che ha postato su youtube.it.
Rimarrete sorpresi dell’incredibile coerenza dei suoi contenuti e della sconfinata conoscenza dei temi trattati. Ore ben spese in compagnia di un cultore della materia.
E poi diciamocelo, sempre meglio, a parere dello scrivente, che abbandonarsi a Maria De Filippi e “Uomini e Donne -Young-” (con tutto il rispetto per i tre troni)!
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