Non vogliamo elencare tutte le notizie relative al mondo omosessuale ma, semplicemente far rilevare come queste persone facciano parte integrante della Società in cui viviamo.
Ragazzi, uomini e donne che hanno le stesse ambizioni di successo, di amore e di accettazione di tutti gli altri abitanti di questo pianeta, del nostro pianeta.
Ma la realtà è un’altra e, le problematiche, sempre le medesime anche se, fortunatamente, in diversi riescono ad uscire allo scoperto vivendo una vita normale ed a volte di eccellenza.
Per molti invece, resta la paura. La paura di uscire allo scoperto, di dichiarare la loro omosessualità, quasi fosse una malattia, un virus mortale.
Sono soprattutto gli adolescenti, a sentirsi esclusi: il branco si chiude e lotta contro il diverso il non compreso, il non spiegato. Già ma a 12 anni, si vive nel branco e col branco: ragazzi, ragazze, gay, etero, biondi, brune … tanti “piccoli uomini” che si affacciano alla società.
Viene da chiedersi se ci sia disinformazione o se, tutto in questo nostro Paese, diventi una tale farsa da fare ottenere risultati opposti.
Si parla di legge sull’omofobia da anni, ed in questi giorni, come già precisato in un nostro precedente comunicato, è divenuto motivo di diatribe politiche.
Ma qui si parla di vite, vite che appena stavano sbocciando …
Non desideriamo sicuramente arroccarci dietro luoghi comuni ne, tantomeno passare da martiri, quello che desideriamo evidenziare è un dato di fatto: l’adolescenza, è un periodo di formazione, di angosce dolori, sentimenti portati all’estremo, di grandi odi e sublimi amori, spesso, giustamente, assolutamente platonici. E’ il periodo della vita in cui ci si prova, ci si confronta col mondo e contro di esso.
La società che circonda i giovanissimi deve essere di sostegno, di garanzia, deve esprimere per prima, con la tutela degli stessi, quei principi di libertà ed uguaglianza che sono intrinsechi nella parola Democrazia trasmettendoli a coloro che oggi stanno a guardare ma che saranno i futuri Uomini di domani la Libertà di vivere, malgrado le diversità di razza religione sesso e pensiero.
Ai giovani che iniziano a cercare la propria identità, si devono dare risposte, sostegno, protezione un ruolo che evidentemente oggi, ne la scuola ne le famiglie prese spesso, da problemi di sopravvivenza quotidiana, riescono più a trasmettere.
Accadimenti di discriminazioni sessuali che non sono mai accettabili, non possono essere motivo di suicidio di un adolescente che prova a “costruirsi”.
L’emarginazione crea prigioni da cui, talvolta, solo la morte sembra una via di fuga, ripensate alla vostra adolescenza, alle lacrime, i patimenti, spesso per nulla. Immaginate invece di appartenere ai diversi, di essere derisi, insultati, picchiati, fatti oggetto di scerno per un vostro orientamento sessuale differente …
Marco Canale, presidente di ANDDOS, esprime così la sua rabbia, per i tragici accadimenti degli ultimi mesi, e continua raccontando di come, da anni, lui ed i suoi associati stiano lavorando in questo senso. “Vogliamo essere un esempio da seguire. Non siamo qui per sostituirci alle famiglie od alle istituzioni ma per fornire aiuto e supporto, per collaborare, per sviluppare un progetto che accolga i giovanissimi. Bisogna pensare a luoghi, presenti in tutte le città in cui i ragazzi si possono recare per ballare, parlare e confrontarsi, ovviamente nel rispetto della minore età, quindi senza alcolici senza coinvolgimento e malizia, luoghi di aggregazione e dialogo, per tutti coloro che si sentono emarginati.
E’ doveroso, continua il Presidente di ANDDOS, creare una Società in cui ci siano possibilità di confronto reale, in cui il non solo il termine “diverso”, non esista più ma in cui non ci si debba sentire più diversi perché attratti sessualmente da persone dello stesso sesso.
Quando saremo arrivati a questo, quando i nostri giovani, futuri elettori di domani, non si vergogneranno più di dire chi sono, cosa sentono, allora, solo allora, la nostra società avrà realmente fatto un passo avanti verso l’unità e la costruzione di un domani migliore, verso i principi fondanti della Democrazia”.
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