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cannabis-terapeuticaAnche la Lombardia si allinea a quanto avviene in altre regioni italiane e si appresta a dare il proprio assenso definitivo per l’uso terapeutico della cannabis nelle strutture ospedaliere pubbliche. Si parla di erogazione terapeutica, quindi tramite prescrizione pubblica gratuita da offrire ai pazienti.


Le linee guida sono contenute nelle Regole di sistema, ovvero l’insieme delle norme emanate dalla Regione in materia di sanità lombarda per l’anno 2016, che vanno a recepire il decreto del ministero della Salute datato 2015.
Manca adesso una legge che regolamenti le modalità di erogazione del servizio e che dovrebbe comunque ricalcare quanto accade nelle altre regioni italiane, al momento 10, che già consentono l’utilizzo medico della cannabis.
Con la nuova normativa i farmaci cannabinoidi potranno essere prescritti dal medico di base e saranno a carico del Sistema Sanitario Nazionale, perciò rimborsabili.  L’utilizzo sarà circoscritto a pazienti con determinate patologie per le quali la cannabis risulta avere effetti benefici. Si fa riferimento soprattutto a patologie che portano come conseguenze dolori cronici o spasmi, come la sclerosi multipla, o pazienti sottoposti a chemioterapie, radioterapie e terapie per l’Hiv.
Si parla dunque di marijuana fornita negli ospedali direttamente dallo Stato e in modo gratuito. Una realtà cui ormai l’Italia si è aperta da tempo e che a dicembre 2015 è stata regolamenta tramite un decreto del ministero della Salute. Nel concreto è lo Stato stesso a curare ogni aspetto della filiera: dalla coltivazione dei migliori semi di cannabis autofiorenti o di altre tipologie, alla produzione e successiva erogazione dei farmaci derivati. In questo modo si evita di importare il farmaco dall’estero, ad oggi dall’Olanda, a cifre esorbitanti.
La prima fase che prenderà il via in Lombardia una volta che sarà emanata la legge riguarderà circa un migliaio di pazienti; si conta che in tutta le regione lombarda siano all’incirca 80mila i pazienti affetti da dolori cronici, ma non tutti potranno beneficiare di queste cure.
La ricetta preparata dal medico consentirà a questi pazienti di recarsi presso uno degli ospedali della Lombardia e accedere alla terapia con farmaci a base di cannabis in modo gratuito. Resteranno invece a pagamento, almeno in una prima fase e in attesa di eventuali cambiamenti futuri, le cure sempre con questa tipologia di farmaci ma somministrate a domicilio.

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