THE HUNTING PARTY è la somma di una carriera dedicata sia ad estrema innovazione che ad esperta artigianalità, e vede i Linkin Park rifarsi ai loro inizi per realizzarsi nel futuro e sorprendono di nuovo con un insieme di elementi di punk hardcore, thrash metal e con pionieri dell’hip- hop come Kool G Rap e Big Daddy Kane. La band multiplatino e vincitrice di svariati Grammy Award mostra il suo spirito sempre innovativo, arricchito con sfumature di ribellione, raramente visto in una band con sei album all’attivo.
Mike Shinoda, multi-strumentista e voce della band, spiega l’origine dell’album: “Ho registrato alcuni demo alternative pop che erano in sintonia con quello che le radio stanno suonando in questo periodo. Ma poi mi sono imbattuto in un blog dal titolo “Il rock fa schifo oggi e ciò è davvero deprimente”. Mi ha fatto riflettere …e ho finito per scrivere una risposta a quel messaggio, rendendomi conto che quello su cui avevo lavorato non era proprio quello che volevo fare”. Frustrato dalla sovrabbondanza di soft indie pop sulle radio “rock”, Shinoda decide di spingere la band in una direzione dal taglio più duro, in cui l’innovazione è rappresentata dal ritorno alle loro ispirazioni musicali iniziali.
“Quando penso a me a 15 anni, “ dice Shinoda , “Penso ad emozioni crude ed irrazionali. E questa sensazione non si è annacquata con l’esperienza. Mi piaceva la musica offensiva sia in termini di testi che di suono, qualunque cosa potesse far incazzare i miei. Per fare questo disco abbiamo dovuto rimetterci in contatto con tutto ciò”.
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