L’Uganda è un piccolo Stato africano che si trova a cavallo dell’equatore. La maggior parte della popolazione vive in aree rurali non semplici da raggiungere e preferisce rivolgersi alla medicina tradizionale. Il 12,5% delle persone ha almeno una forma di disabilità e la cecità presenta una percentuale dello 0,4%, dati che parlano chiaro rispetto alle condizioni di salute in cui si trova il popolo ugandese. CBM è un’organizzazione umanitaria impegnata a spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità ed è presente in Asia, America Latina e Africa. In questo articolo vi parliamo del suo progetto in Uganda.

CBM: organizzazione umanitaria attiva fin dal 1908

CBM è l’acronimo di Christian Blind Mission e viene fondata all’inizio del secolo scorso, nel 1908, con l’obiettivo di creare condizioni migliori per le persone con disabilità che vivono in Asia, Africa e America Latina.

CBM ha realizzato globalmente 460 progetti in 48 Paesi, con il raggiungimento di oltre 4 milioni di beneficiari. Non meno intenso l’impegno di CBM Italia Onlus, fondata nel 2001 a Milano, con 38 progetti in 14 Paesi in via di Sviluppo e in Italia, per un totale di oltre 1 milione di beneficiari raggiunti.

Il progetto in Uganda di CBM Italia Onlus

Il progetto ForeSeeing Inclusion – Salute visiva e Disability Mainstreaming in Nord Uganda fa parte della nuova campagna di CBM Italia Onlus “Break the Cycle” ed è realizzato con il sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e in partnership con CUAMM Medici per l’Africa e l’Ospedale St. Joseph. L’obiettivo è quello di spezzare il ciclo che unisce povertà e disabilità, lavorando in sinergia con le comunità.

Uno dei problemi, in Uganda, è che sono troppe le persone che presentano problemi visivi non risolti. Tra le condizioni più comuni, curabili e prevenibili ci sono la cataratta, l’opacità della cornea, il galucoma, la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare senile. Le malattie oculari sono legate soprattutto all’aumentare della condizione di anzianità delle persone, essendo l’aspettativa di vita attualmente pari a 63,3 anni.

Il progetto della campagna “Break the Cycle” ha sede nel Nord dell’Uganda, nelle regioni Acholi e West Nile, tra le più povere dell’Uganda. Per la cura delle patologie visive la situazione è drammatica, vista la presenza di un solo oftalmologo su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti. I centri sanitari locali necessitano di attrezzature e strumenti adeguati e non sono accessibili per le persone con disabilità.

Le attività principali che CBM intende realizzare riguardano il rafforzamento dei servizi oculistici di base nelle comunità e nei campi profughi, il potenziamento dei servizi specialistici di salute visiva e l’implemento della governance in disability mainstreaming e salute visiva.

Il progetto avrà come punti di riferimento due ospedali: l’Ospedale St. Joseph e l’Ospedale di Arua nonché quattro centri sanitari. È prevista la costruzione ed equipaggiamento di una nuova sala operatoria presso l’Ospedale St. Joseph, con il supporto del partner Arcò-Architettura e Cooperazione, e l’acquisto di nuove apparecchiature per quella di Arua. A beneficiare delle cure oculistiche saranno oltre 76.500 persone. Per il popolo ugandese si tratta di una speranza per vivere in un mondo migliore e in una società inclusiva, dove anche le persone con disabilità rappresentano una risorsa.

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