E’ allarme al Tribunale Penale di Lecce in Viale De Pietro. A denunciare lo stato di degrado dell’immobile è ancora una volta l’Ordine degli Avvocati di Lecce (che già si era mobilitato in passato), il quale, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle vittime e ai parenti delle vittime della sconvolgente tragedia avvenuta a Genova il 14 agosto, richiama l’attenzione su un problema noto e trascurato, sul quale non occorre tergiversare oltre, prima che sia troppo tardi.

I fatti verificatisi a Genova, probabilmente evitabili, attuando le preventive e doverose attività di messa in sicurezza del vetusto ponte – affermano in un comunicato la Presidente del Coa di Lecce, avvocato Roberta Altavilla e il consigliere segretario, avvocato Vincenzo Caprioli –  devono accendere un faro generale sulle condizioni di innumerevoli infrastrutture presenti sul territorio nazionale e fungere da forte monito per il prossimo futuro, al di là di ogni insulsa quanto intempestiva polemica, poiché troppo spesso si assiste con sconcerto a disgrazie di proporzioni enormi, frutto di incuria e sottovalutazione di rischi concreti, talora evitati solo grazie a circostanze fortunate, come accaduto di recente con il Palazzo di Giustizia di Bari, ove si è sfiorato un ulteriore disastro“.

Il rischio, per l’avvocatura leccese, è quello di andare incontro ad altre tragedie a causa dei continui differimenti della messa in sicurezza delle strutture pubbliche. In questo quadro si inserisce il più volte denunciato stato di degrado del tribunale del capoluogo barocco.

Da anni anche l’Avvocatura leccese denuncia la situazione molto preoccupante, nella quale versa il Tribunale del capoluogo, la cui costruzione in cemento armato pare essere coeva a quella del ponte genovese e le cui vistose carenze strutturali ed il cedimento della facciata sono stati oggetto di rilievi da parte degli esperti e motivo di numerosi quanto recenti interventi, anche della locale magistratura” – si legge nella nota.

E’ doveroso, quindi, evitare il verificarsi di altre tragedie.

Non è più rinviabile un serio investimento di risorse da parte dello Stato, che non può limitarsi a palliativi attuati in modo sporadico o alla concessione di briciole di denaro pubblico, destinate solo alla rimozione dei pezzi di cemento, che quotidianamente si distaccano dai muri esterni dell’immobile. Si deve forse attendere il verificarsi di fatti ben più gravi, prima di poter risolvere una situazione di oggettivo pericolo?

Gli avvocati del Foro di Lecce invocano a gran voce l’intervento urgente del ministero competente, da troppi anni sollecitato invano. Nel Tribunale leccese lavorano centinaia di persone: impiegati, magistrati e avvocati e ogni giorno vi è un imponente accesso di pubblico, non trascurando altresì che lo stesso è simbolo di giustizia e di legalità.

Tutti devono mettersi al servizio della Comunità e chi è chiamato a qualsiasi responsabilità ha l’onere civile e morale di attivarsi con ogni mezzo, mettendo da parte inutili polemiche e spendendosi concretamente per il bene e la sicurezza dei cittadini, attraverso un richiamo generale alla unità di intenti e alla cooperazione” – conclude la presidente Altavilla.

(nella foto estratta dal gruppo “Avvocati Salentini” su Facebook: un particolare dello stato di degrado in cui versa il Tribunale di Lecce).

Comments

comments