(di Andrea Dasso) Le storie che ci raccontiamo è il settimo album in studio dei Perturbazione, registrato in Inghilterra, tra il Tilehouse Studio di Mike Oldfield e il Toomi Labs di Tommaso Colliva (produttore di Calibro 35, Afterhours, Ministri, Dente, Le Luci Della Centrale Elettrica, Ghemon…). I Perturbazione volevano lui come produttore. Lui voleva produrre il disco. E li ha convinti ad andare a registrarlo a Londra, in trasferta, e così nacque il primo disco registrato all’estero dalla band torinese. In piena sintonia – manco a farlo apposta – con molte delle influenze che lo caratterizzano. Musica britannica di ieri e di oggi, classica o meno, a cavallo tra pop, elettronica e rock. Le storie che ci raccontiamo contiene dieci pezzi che oscillano fra mondi lontanissimi, ma quasi sempre di matrice inglese: Pet Shop Boys, XX, Everything But The Girl, Blur, New Order, Smiths, Pulp, Elbow.
Il settimo album dei Perturbazione è anche il primo a essere stato pensato, scritto, arrangiato e registrato nella nuova formazione, un quartetto: Tommaso Cerasuolo (voce), Alex Baracco (basso) e i fratelli Cristiano (chitarre, programmazione) e Rossano Lo Mele (batteria), con tre ospiti di eccezione: il pianoforte di Massimo Martellotta (dei Calibro 35), Ghemon in Everest e Andrea Mirò in Cara Rubrica Del Cuore oltre a Emma Tricca nel brano che dà il nome all’album. Tutto questo per 10 canzoni in cui elettronica, pop, strumenti acustici e sperimentazioni si mischiano senza soluzione di continuità. Ecco la tracklist completa:
- Dipende da te
- Trentenni
- Io ti aspettavo già
- Cara rubrica del cuore (feat. Andrea Mirò)
- Cinico
- La prossima estate
- Everest (feat. Ghemon)
- Da qualche parte del mondo
- Le storie che ci raccontiamo
Il disco parte subito forte con Dipende Da Te, con forti richiami ai New Order (nell’uso dell’elettronica), bridge accattivanti ed un ritornello martellante che entra subito in testa. Il brano approfondisce il tema delle ambizioni a lungo inseguite ma poi forse neppure mai raggiunte, comunque una scelta migliore come singolo di apertura non si poteva fare!
Lo stile cambia subito con la successiva Trentenni che inizia in maniera soft a tinte dark per poi esplodere in un travolgente refrain. ILa canzone è una serie di riflessioni su una donna uscita da una lunga storia d’amore rinchiusa in una realtà lavorativa triste, limitativa e precaria. In definitiva il tema è quello della confusione che pervade la generazione dei trentenni e il tema della confusione (questa volta del singolo non di una generazione) è lo stesso della successiva Una Festa A Sorpresa. Interessante anche Io Ti Aspettavo Già in cui il protagonista dichiara alla propria donna di averla sempre aspettata e “come Penelope” la aspetterà ancora, ma sarà una vana attesa? Un’illusione?
Da segnalare sicuramente Cara Rubrica Del Cuore: brano che inizia solo con voce e chitarra acustica che racconta l’amore nato “dietro ad un monitor”, nato da un profilo creato con una faccia di un altro ma non approdato ad un appuntamento proprio per questo. Ottimo l’inserto di archi nella seconda parte, prima dell’arrivo della guest-star Andrea Mirò che dà un tocco in più all’album. Passata un pò i sordina, la successiva, elettronica Cinico, arriviamo ad un altro brano importante del disco La Prossima Estate: un brano che parla delle speranze per l’estate che deve arrivare con uno sguardo sulle estati passate ormai solo ricordo nelle polaroid, soffermandosi sulla circolarità del quotidiano e delle sue promesse in cui troppo spesso rimaniamo impigliati. La successiva Everest è un brano dai ritmi acustici, veloce ed estivo con un interessante inserto rappato in chiave soul firmato da Ghemon. Le tematiche del brano (come già il titolo fa intuire) rimandano a quelle del brano di apertura, ambizioni inseguite ma poi alla fine mancate.
Il tema delle attese torna in Da Qualche Parte Del Mondo, un pezzo più lento che si sofferma anche sull’importanza di stare insieme (“non saremo mai migliori ma insieme stiamo meglio che da soli”).
Il disco si chiude con il brano che dà nome all’album Le Storie Che Ci Raccontiamo: il pezzo più lungo (circa 6.30 minuti) e vede un sapiente uso dell’elettronico che porta ad un spoken bridge in inglese che poi mi mischia con la voce di Tommaso con un particolare effetto di tracce sovrapposte. Una canzone che tenta di “raccontare” il bivio tra falso e vero nelle nostre vite e nelle canzoni. Quello che raccontiamo. E quello che invece ci raccontiamo. Per sopravvivere, per intrigare, per ingannare. Le storie come ce le immaginiamo e le rivendiamo, a forza di “dirle” in un certo modo, andando oltre ciò che è falso e ciò che è vero.
Queste 10 canzoni raccontano le storie che vogliono raccontarci i Perturbazione: un disco ispirato, con molte anime e tanti riferimenti a diversi artisti per creare un sound originale come nella tradizione della band piemontese. Un disco introspettivo che racconta l’individuo ma anche una generazione odierna, storie d’amore ma anche l’illusione e le attese deluse. Un disco che conferma il valore di una delle band di punta del movimento indie italiano, un album sicuramente da ascoltare!
Giudizio: 8/10
Da scaricare: Dipende Da Te, Cara Rubrica Del Cuore, Le Storie Che Ci Raccontiamo
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