(di Sara Passante) Degli scienziati, utilizzando metodi della biologia evolutiva, hanno tentato di ricostruire uno schema filogenetico della violenza letale nei mammiferi, arrivando a mostrare anche che il contesto socioculturale può modulare l’espressione del comportamento violento.
Lo studio è stato condotto da un gruppo di biologi spagnoli, diretti da José Marìa Gomez, dell”Università di Granada’, e successivamente pubblicato sulla rivista scientifica ‘Nature’.
Gli scienziati hanno creato un data base di circa 4 milioni di morti, partendo da metodi statistici sviluppati dalla biologia comparativa ed evolutiva per ricostruire i tassi di violenza letale in 1024 specie di mammiferi appartenenti a 137 famiglie. Non si sono certo dimenticati gli esseri umani e infatti hanno analizzato 600 studi che riportano dati sui decessi dal Paleolitico fino a 1300 anni fa.
Successivamente hanno calcolando la percentuale di decessi per ogni specie, attribuibili ad un membro della stessa, e hanno ricostruito il tasso di violenza letale, presumibile, nell’antenato comune a tutti i mammiferi, che è risultato dello 0,30%.
I ricercatori hanno osservato che il tasso è andato via via crescendo, lungo tutto l’albero filogenetico dei mammiferi, mano a mano che si avvicinava al ramo dei primati. Questo aumento sembra essere legato al livello di vita in gruppo e di territorialità delle diverse specie.
Dalla ricerca emerge quindi che la violenza non è caratteristica di una specie piuttosto che di un’altra, ma ha basi filogenetiche che devono essere prese in considerazione, anche nel momento in cui ci sono stati forti cambiamenti nello stile di vita.
I dato indicano anche che l’essere umano è intrinsecamente molto più violento della media dei mammiferi, ma non significa che i fattori socioculturali siano di secondaria importanza. Infatti le cose si sono complicate quando nella nostra specie è subentrata la cultura, che ha fatto diventare più complessi ed estremamente diversificati i rapporti tra gli uomini.
Infatti dopo il Paleolitico il livello di violenza letale tra essere umani ha subito diverse variazioni innalzandosi soprattutto tra i 3000 e i 500 anni fa, con una percentuale tra il 15% e il 30%. Questa percentuale è poi diminuita gradatamente quando il compito di utilizzare la violenza, quando questa risulta essere necessaria, è passato nelle mani dello Stato e degli organi di Polizia.
In merito a questo studio ci sono state diverse obiezioni, anche se nonostante ciò la ricerca rimane interessante e innovativa. Innanzitutto è difficile stabile quella che è la percentuale dei morti ammazzati migliaia di anni fa e in specie lontane da noi. Per non parlare poi dell’influenza che ha la cultura nella specie umana. Infatti questa può variare di molto la percentuale di omicidi da una società ad un’altra e da un’epoca alla successiva.
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