E’ in partenza la personale che vede impegnato Lino Legnaghi, artista di origine campane, da molte anni residente in provincia di Padova nel comune di Casalserugo.
LAltraPagina.it ha già ospitato in passato diverse iniziative promosse dall’artista e personali che ha tenuto in territorio veneto o campano, che da poco ha deciso di allargare gli orizzonti stilistici e territoriali.
Territoriali perchè la sua prossima personale si terrà a Termoli (CB), stilistici perchè per la prima volta nella sua esperienza artistica si è affacciato alla pittura di nudi femminili, tra l’altro con ottimo successo.
Il nostro quotidiano ha l’onore di presentare anche una intervista faccia a faccia con l’autore delle opere che verranno presentate alla nuova personale. Un incontro tra due amici che si sono incontrati nuovamente ed hanno parlato insieme di quella parte dell’arte ancora sana e priva di vizi negativi.
Buona lettura
Da dove nasce la pittura di Lino Legnaghi?
I colori hanno sempre esercitato su di me un fascino particolare, delle emozioni che è difficile descrivere. Avevo dieci anni quando cominciai ad usare, senza alcuna guida, i colori, da allora l’esigenza di disegnare è stata sempre forte in me. Il disegno, la pittura, la scultura, l’arte in tutte le sue forme fa parte della mia vita, mi stimola continuamente.
Qual è la tua tecnica?
Principalmente utilizzo la tecnica dello spatolato con colori acrilici, per quanto riguarda le sculture spazio a legno e ferro. Cerco comunque di non limitarmi ad una tecnica.
Una valutazione critica della sua pittura?
Questa è una domanda alla quale preferisco non dare risposta. Posso dire che mi piace osservare il lavoro degli altri pittori, avere un confronto sereno mi dà sempre stimoli e mi aiuta a migliorare.
Cosa, di un tuo dipinto, mette meglio a fuoco la tua personalità artistica?
Penso la luce. Credo sia l’elemento predominante nei miei dipinti, e non è un fatto voluto, ma spontaneo, istintivo. Conseguenza del fatto che i soggetti di un paesaggio, gli oggetti illuminati dalla luce solare assumono un aspetto più seducente, colorato, più brillante e luminoso, particolareggiato insomma, ed è più esaltante per me dipingerli con i colori che più sento
Come nasce una tua opera?
Sono un accorto osservatore del mondo che mi circonda, dell’ambiente in cui vivo quotidianamente; sono numerosi gli stimoli e le situazioni che mi ispirano…non ho bisogno di pensare troppo a ciò che devo dipingere, ho solo spesso voglia di dipingere.
Quali messaggi è possibile leggervi?
Non obbligatoriamente un quadro debba dare dei messaggi, piuttosto delle emozioni, anche se un tema che ho preferito affrontare con la mia pittura è rivolto ai paesaggi dell’infanzia e lagunari. Volevo dire a chi di competenza di conservare almeno un antico quartiere, o un angolo, o scorcio della propria città per tramandarli ai nostri figli, ai visitatori dei nostri luoghi, come succede in diversi comuni d’Italia dove la gente è stata più sensibile ed attenta. Questi miei quadri saranno sicuramente un documento storico della città.
Elementi fondamentali dei tuoi lavori è il colore, quale stato d’animo esprime?
Quando dipingo sono sempre sereno e mi estraneo dal mondo esterno , ho un rapporto diretto, direi quasi fisico con il colore, mi piace spremerlo dal tubetto, impastarlo, manipolarlo, vederlo brillare sulla tela. Ritengo di essere un uomo che ama la vita e la natura dalla quale rimango affascinato nei suoi molteplici aspetti per la quale nutro grande rispetto. Sono fondamentali per me gli affetti familiari e l’amicizia. Dell’artista preferisco siano gli altri a parlare.
Parliamo ora della tua ultima mostra, “Il Mistero della Seduzione”, quale messaggio vuoi trasmettere?
Passano i secoli, mutano i riferimenti culturali, le forme e le strategie di comunicazione, si evolve il concetto di donna, il ruolo che le è proprio nella vita, ma l’interesse per il nudo femminile resta. I corpi femminili non sono solo carne, ma strumento favorito per veicolare dei precisi messaggi. La personale si articola in dieci opere realizzate con la tecnica dell’acquarello e china dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo femminile, così come in passato molti artisti, spesso diversissimi tra loro, l’hanno interpretata, convergendo verso una prospettiva “deturpante” che ne esprime la forza travolgente e per certi aspetti eversiva. Le opere raffigurano “le belle apparenze”, lavori in cui il nudo femminile, viene esaltato da linee morbide e sinuose, e da pose languide e accoglienti, proprie della rappresentazione “classica” del tema, ma nello stesso tempo vuole trasmettere un messaggio in fuga da norme e convenzioni, alla ricerca semmai di trasgressione e provocazione senza omettere l’aspetto della vulnerabilità e fragilità. Quello che vorrei trasmettere con questa personale e attraverso i miei lavori è il seguente messaggio: Il corpo di una donna, così come quello di ogni essere umano è essenzialmente la storia di un corpo…dove il corpo viene inteso come confine, contenitore del nostro essere…è il luogo della vita per eccellenza.
Matteo Venturini
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