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Quanto vale la vita oggi se si può rovinare a vent’anni, facendo uso personale e spacciando droga? L’ennesimo arresto a Varese di giovani studenti di famiglie “bene”, che della droga hanno fatto una protesi della felicità e una scelta di non scegliere la vita nella sua complessità, lascia perplessi ed emotivamente sconfitti. Come adulti, come genitori, come educatori.

Non possiamo motivare questa piaga sociale dietro a un vuoto di cultura oggi. Neanche credere non si conoscano le conseguenze fisiche e mentali dovute all’assunzione sistematica e costante di sostanze stupefacenti.

Viene rubata l’anima. Questa è la ragione che porta a spacciare la morte, anche agli amici o ai semplici coetanei. Quella che fa credere di essere padroni della propria vita, dimenticando che si è, invece, immersi in un contesto sociale e familiare che paga con una profonda sofferenza le conseguenze di una scelta che distrugge non il diritto ma il dono della vita.

Clara Siccardi

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