L’AltraPagina ha seguito sin da subito il debutto dell’italo-brasiliana Marirosa Fedele, considerata dalla critica una delle cantanti più eclettiche e dotate della nuova generazione. Per questo non ci siamo lasciati scappare l’occasione di rivolgerle alcune domande sul suo album di debutto, Burattino Di Asterischi, ma non solo…
D. Marirosa Fedele: “Brasiliana di nascita ed Irpina d’adozione”… ci racconti prima di parlare del tuo album come sei arrivata dal Brasile in Italia? E
soprattutto cosa c’è in Marirosa di brasiliano e cosa di italiano?
R. Sono arrivata in Italia dal Brasile da piccola, grazie ai miei genitori, che hanno deciso di accogliermi come loro figlia adottiva. Del Brasile avverto l’anima, a volte piena di saudade a volte piena di gioia e soprattutto avverto il legame fortissimo con la musica, è presente in ogni attimo, mentre di italiano c’è l’amore in per l’arte, tutta, per la natura e per la poesia.
D. Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzata come cantante?
R. Amando molto il soul e la bossa nova, gli artisti che maggiormente hanno segnato i miei ascolti e canti sono stati Gal Costa, Jobim, Elis Regina, Lauren Hill, Stevie Wonder, Ray Charles, Dionne Warwick ed anche Mercedes Sosa.
D. Ho letto che la tua esperienza artistica è iniziata con la reinterpretazione di brani peruviani, celtici e portoghesi. Mi ha colpito sopratutto l’interesse per la
musica celtica, come è nata la tua passione per questa particolare musica?
R. La passione per questa musica è nata grazie alla mia prima insegnante di canto, lei amava molto il genere Folk- Etnico e i suoi spettacoli teatrali erano improntati su tematiche popolari. Grazie al suo coinvolgimento negli spettacoli che ideava ho avuto l’opportunità di poter studiare e cantare diverse culture.
D. Il tuo album di esordio è Burattino Di Asterischi, puoi spiegarci il significato del titolo? A cosa si riferisce?
R.Questo titolo è il frutto del connubio di diversi significati. Ho scelto come personaggio il burattino perché ci riporta all’immagine onirica del “bambino” che tutti conosciamo e al percorso che affronta prima di essere ‘vero uomo’, mentre il simbolo grafico dell’asterisco ci richiama una nota in un testo, con quella stellina spesso si approfondiscono aspetti nascosti.
D. Nelle note dell’album si legge che è un concept- album, puoi spiegarci qual è il filo conduttore del disco?
R. Ho voluto raccontare nel disco di un percorso di rinascita. Partendo dalla figura del Burattino e raccontando di personaggi come Mangiafuoco Narciso e Chicco, ho provato a descrivere uno dei percorsi possibili che la nostra anima affronta prima di poter essere libera e pronta alla vita.
D. Hai appena rilasciato un nuovo singolo, Le Tre, che racconta la storia di Chicco, ci puoi dire qualcosa di più sulla canzone e su cosa volevi trasmettere
con questo brano?
R. Attraverso Chicco ho voluto raccontare uno degli step di questo percorso: il momento in cui ci si libera dall’inquietudine e si è pronti a vivere a pieno il proprio percorso di vita, ma soprattutto parlo della ricchezza di poter seguire la propria strada, di poter tracciare passo dopo passo il proprio sentiero.
D. Uno dei brani più interessanti del tuo album, è Narciso? Puoi raccontarci qualcosa di più su questa traccia?
R. Non so se sia uno dei brani più interessanti, ognuno di loro porta in sé un’emozione, una musicalità, uno stato d’animo diverso ed ognuno di noi ne coglie una particolare sfumatura, ma Narciso sicuramente è un brano che fa riflettere molto perché racconto questo “volto di follia” di una persona che è assorta nel suo mondo, incentrato solo ed esclusivamente su di sé, ma che in fondo sa che qualcosa va cambiato.
D. Nella tua formazione artistica ha avuto un ruolo importante Carlos Solito ci puoi dire come è nata questa collaborazione e come ti ha aiutato Carlos per
Burattino di Asterischi?
R. La collaborazione è nata sempre grazie alla musica, ho scritto qualche tempo fa delle musiche per un suo cortometraggio dal titolo “Il Fiume Giovane” e da li, ascoltando i brani del disco ha deciso di supportarmi in questo lavoro cantautoriale. Carlos Solito è stato colui che ha carpito immediatamente l’essenza
dell’intero progetto e della mia arte. Sia nel concept editoriale ma soprattutto nel videoclip ha saputo raccogliere sensazioni, emozioni, stati d’animo contenuti nel testo non sempre molto espliciti e lo ha fatto attraverso piccoli gesti, quasi impercettibili, unendoli poi con un ambient naturale meraviglioso, inaspettato, che ci riporta con semplicità e poesia all’essenza della vita.
D. Ha già tenuto alcune date live in Campania nei mesi scorsi, pensi di promuovere il tuo disco di debutto con un tour vero e proprio nei locali e nei
club italiani?
R. Si, nei mesi scorsi ci sono state alcune anteprime, ora sono a lavoro con la mia band per definire bene ogni aspetto musicale per poi partire con un piccolo tour in primavera/estate.
D. Sempre a proposito di live: per i tuoi concerti ti piace studiare degli arrangiamenti ad hoc oppure preferisci eseguire i brani in “album version”?
R. Per ora preferisco far conoscere i brani attraverso il sound originale, voglio che chi ha comprato il disco e chi non conosce ancora il progetto abbia l’immagine netta del disco. In futuro però ho in mente di creare degli appositi arrangiamenti con formazioni musicali diversificate.
D. Con quali artisti ti piacerebbe collaborare o averli ospiti nel tuo prossimo album?
R. Mi piacerebbe collaborare in particolar modo con i cantautori del nostro tempo, che hanno raccontato storie volti e sentimenti di gente comune, ma che grazie alla loro poesia hanno acquistato un valore unico. Non mi sento di fare nomi, lascio che sia la vita a condurmi da un artista o da un altro.
Si ringrazia Francesco Caprini di Divinazione per la gentile collaborazione.
Andrea Dasso
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