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Parlare delle bande presenti nelle grandi metropoli americane significa affrontare un tema legato in maniera indissolubile alla violenza, alla crudeltà, un mondo fatto di regole ben diverse da quelle a cui siamo abituati e dove un errore o un tradimento possono costare cari, a volte non solo la morte ma anche una serie di indicibili torture che rendono il trapasso quasi una liberazione. Una banda di quartiere cerca di controllare il proprio territorio, di difenderlo dagli estranei, di spacciare e di raccogliere il pizzo. In questi quartieri il degrado sociale è forte, i ragazzini piccoli sono abituati a conoscere il mondo delle gang che vedono come una sorta di grande famiglia che prima o poi fagocita tutti: i loro fratelli maggiori o gli amici più grandi. Entrare nella banda si trasforma in un sogno da realizzare quando non è possibile fuggire dal quartiere con le proprie forze.

In We die young al centro della storia c’è Lucas, un quattordicenne che fa da corriere e si occupa di vendere la droga e raccogliere il pizzo. E’ un ragazzo sveglio, intelligente e anche sensibile. Ma ha un tallone d’Achille: il fratellino che vuole a tutti i costi tenere lontano da quel mondo ma che ne è affascinato e non vede l’ora di entrarci. L’unica salvezza per loro è Daniel, un ex militare che non può più parlare dopo che ha subito una tracheotomia durante una missione in Medio Oriente.

La storia è complessa, ben articolata e rende tutti più umani: lo stesso capo della banda, tanto sadico quanto violento, è ben sensibile di fronte alla sorella, colpita da un handicap che le rende impossibile camminare senza stampelle, in procinto di sposarsi. L’inumana crudeltà si scontra con forza con l’amore fraterno. Le contraddizioni delle persone risaltano come un urlo, come l’esplosione di molti fuochi d’artificio che scoppiano all’unisono.

We die young è però anche una sfida che vede Jean-Claude Van Damme dismettere i panni del marzialista pronto a combattere contro tutti per indossare quelli di un uomo ormai avanti con gli anni che limita le scene d’azione a pochi minuti. A rendere tutto più complicato il fatto che il suo Daniel circoscrive la comunicazione a gesti semplici, a sguardi e a poche parole dette tramite il cellulare. Colpisce vedere questa trasformazione in corso d’opera che in parte potrebbe portare alla memoria quella avuta anche da Clint Eastwood. Di certo però l’attore deve fare i conti con lo scorrere del tempo che gli impone un cambio obbligato di certi caratteristici personaggi.

Il blu-ray di casa Koch Media offre un audio in 5.1 Dts-hd Master Audio sia nella versione italiana che in quella inglese, mentre i contenuti speciali sono composti unicamente dal trailer.

Gianfranco Broun

Titolo: We die young

Distributore: Koch Media

Durata: 92 min

Cast: Jean-Claude Van Damme

Audio: italiano, inglese

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