(di Andrea Dasso) Protagonisti da 30 anni della scena rock italiana, vincitori di Rock Targato Italia e finalisti a Sanremo Rock, i SOS (Save Our Souls) sono tornati dopo diversi anni a pubblicare, a fine 2019, un nuovo album di inediti e lo scorso aprile hanno rilasciato il singolo Non Mi Fermare. Abbiamo approfittato della recente pubblicazione del nuovo singolo per farci raccontare un pò di cose dal quartetto, ecco così ci siamo detti, buona lettura!
Iniziamo dal vostro nome, SOS come lo avete scelto e per quale motivo?
La scelta è legata ad una frase che Bruco (frontman) diceva durante i concerti con una cover band. “Salveremo le vostre anime .. salveremo le vostre anime rock ..” ripeteva dopo alcune canzoni e quando ha deciso di fondare gli SOS queste parole insieme al logo dei Sigue Sigue Sputnik (tre S con una in centro in mezzo ad una stella ) sono stati gli elementi che hanno portato alla scelta del nostro nome. Quelle frasi fanno ancora parte dei nostri concerti mentre il logo che nel primo poster aveva la O sopra una stella è stato poi cambiato con quello attuale.
Ci raccontate un po’ come vi siete conosciuti e come avete iniziato a suonare assieme?
I primi anni ’90 sono stati un periodo dove tantissimi locali proponevano musica dal vivo di generi diversi e non solo di cover per cui era semplice conoscersi e magari trovarsi nella sala prove di qualcuno solo per il gusto di suonare insieme. Certo l’Accademia di Treviglio è stato un altro luogo dove ci si trovava spesso non solo per studiare ma anche per scambiarsi cassette o parlare di qualche nuova band che ci piaceva. Tre quinti della formazione iniziale arrivava dai Gulliver (La banda del Bruco) una cover band che spaziava dai Simple Minds a Ruggeri, Finardi, i Litfiba, Bowie, ecc. poi negli anni si sono avvicendate diverse formazioni un po’ nello spirito della bottega artigiana.
Quali sono gli artisti che vi hanno influenzato maggiormente nella vostra carriera?
Ognuno di noi ha dei gusti diversi dal jazz al metal, dalla classica alla new wave. Beatles, Metalllica, New Trolls , Faith No More, Queensryche, Depeche Mode, sono alcune delle band che ci ispirano insieme a tanti altri artisti.
Siete in giro dal 1993, avete vinto Rock Targato Italia e siete arrivati in finale a Sanremo Rock, qual è il segreto della vostra longevità artistica? Non comune in un periodo in cui è facilissimo che le band si sciolgano, come diceva Luca Carboni…
Sembra banale ma è la voglia di fare musica e di essere noi stessi che ci fa stare insieme. Dopo un concerto in teatro nel 2016 ad esempio, con diversi dei musicisti che avevano suonato negli SOS, sembrava che la storia finisse li. Invece qualche settimana dopo Cristian Rocco (chitarrista) lancia l’idea di lavorare su nuovi brani per realizzare un nuovo album , alcune idee erano abbozzate e in un attimo tutto ha ripreso il suo ritmo naturale. La collaborazione tra persone con caratteri diversi ma uniti dalla comune passione è una forza incredibile e ti permette di superare qualsiasi ostacolo.
Avete appena realizzato il vostro nuovo singolo “Non Mi Fermare”, descrivetecelo in 3 parole
Siamo noi, persone che non si arrendono .. mai !!
Insieme al singolo, è uscito anche un brano strumentale, “Segnali”, che è legato ad un’iniziativa benefica, potete raccontare qualche dettaglio per i nostri lettori?
Il nostro primo brano strumentale è stato terminato a distanza durante l’inizio del lockdown per il Covid19. E’ un omaggio ai Rush e alla musica prog rock tipo Yes o PFM , quando è stato pronto abbiamo pensato di devolvere il ricavato del brano a due raccolte fondi. Quella del COM Bassa bergamasca per gli ospedali di Treviglio, Caravaggio e quella per la RSA di Treviglio in provincia di Bergamo. Al momento abbiamo devoluto 1.500 €, considerando il momento di difficoltà di molte persone i nostri fan hanno risposto bene.
“Non Mi Fermare” fa parte del vostro ultimo ed omonimo album, quali sono i suoi temi principali?
Il nostro rapporto con la musica, conciliare uno stile di vita un po’ nomade con le persone che ami, la salute e sicurezza sul lavoro e gli effetti di una vita digitale troppo legata al cellulare e ai social network. La libertà di essere se stessi e pensare con la propria testa.
Sono passati diversi dal vostro precedente album, cosa vi ha spinto a tornare in studio a registrare? Quando avete capito che “il momento era arrivato”?
In realtà nel corso degli anni ci sono stati altri album ma non ufficiali tra cui anche alcuni live o pre produzioni di brani che sono custodite su cassette/CD gelosamente conservate da alcuni nostri fan. Dopo tanti anni passati in giro a suonare sentivamo il desiderio di fermarci un attimo e dedicare tempo alla produzione e alla registrazione di nuovi brani. In particolare dopo quel concerto in teatro citato prima.
Ormai suonate insieme da quasi 30 anni, che cambiamenti avete notato nella scena musicale indie in Italia?
Ci sentiamo un po’ distanti dalla musica indie e non ne capiamo nemmeno molto il senso. Per noi esiste la musica italiana che soffre molto negli ultimi anni a causa della perdita di valore con il “tanto è tutto gratis” e le scelte delle grosse radio che influenzano spesso anche quelle locali che storicamente sono state invece molto utili a far uscire proposte interessanti e di generi diversi.
Ci sono altri artisti indie italiani che seguite?
Già prima della loro partecipazione a Sanremo ci incuriosivano i Pinguini Tattici Nucleari, interessante il ritorno dei Ritmo Tribale così come il percorso di Edda, seguiamo anche Edoardo Bennato ed Enrico Ruggeri.
Nel 2019 avete partecipato all’evento dell’ASI “Uno spazio tra salute e sicurezza” con in platea 300 ragazzi delle scuole superiori di Roma, che ricordi avete di quell’esperienza?
L’immagine di quei ragazzi, abituati probabilmente a fruire di musica da YouTube o da Spotify, che si sono lasciati trasportare e coinvolgere da una band che suonava (senza basi o autotune) dal vivo è tra i nostri ricordi più belli. Anche quest’anno eravamo stati contattati da Vito Schiavone (ASI Agenzia Spaziale Italiana) per ripetere l’esperienza ma a causa dell’emergenza sanitaria è saltato tutto. E’ stato comunque fatto un evento in streaming a cui ha partecipato Bruco suonando in acustico. Tra l’altro per la promozione del nuovo brano strumentale “Segnali” abbiamo avuto il patrocinio per l’utilizzo del logo ASI sulla grafica.
Proiettiamoci infine nel futuro: chi vi piacerebbe avere ospite nel vostro prossimo album?
Ozzy Osbourne, non ci sono dubbi.
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