L’AltraPagina e il suo magazine SPL80 sono da sempre attenti agli artisti emergenti, a quelli considerati “vecchie glorie”, a tutto quello che non è mainstream, commerciale o imposto dai media. Per questo condividiamo con i nostri lettori, il grido di dolore e al tempo stesso appello degli organizzatori di Rock Targato Italia che lamenta il triste stato in cui versa l’indie italiana in particolare con i suoi artisti emergenti.
“La musica unisce e fa discutere, diverte e denuncia. Mai come oggi è essenziale alla conoscenza di tutti noi. È necessario pertanto sostenere gli artisti impegnati in una scrittura originale e autentica in grado di saper coniugare diversi aspetti della società: dal tempo libero all’intrattenimento, dalla cultura all’impegno. La musica è un luogo avanzato, è il luogo sociale per eccellenza, è un luogo di ricerca, di arte e di economia.
Rock targato Italia, oggi si rinnova nell’organizzazione e nella promozione, diventando un marchio globale in grado di offrire agli artisti servizi di estrema importanza, come la promozione, l’organizzazione ed il sostegno dei loro progetti facendo network e sinergie. Coordinare la propria attività è fondamentale, è una pratica indispensabile per il futuro di ogni artista.
Questa è l’industria italiana: Com’è mai possibile che solo da noi sussista una sorta di controriforma musicale, anti contemporanea, da avere ancora musicalmente un mainstream tradizionale e “convenzionale” rivolto al basso ventre, senza una ragione, e che esista ancora un pensiero unico imperante in modo assoluto a dispetto della sperimentazione, la ricerca, l’innovazione linguistica, la cultura e l’economia?
Nei media non vi è traccia, tutto questo non esiste! Solo la dialettica tra Underground e Mainstream è di vitale importanza. I due mondi sono i due lati della stessa medaglia, devono riconoscersi, dialogare, interagire. Altrimenti, si rischierebbe la scomparsa del sistema musica, la sua alienazione totale.
Ancora per poco, mentre la terra trema ciò che rimane, brucia. Il resto sarà cosi arido e vuoto da non avere più volontà nemmeno per giocare.
In(soddisfazione): 20/30 artisti sostenuti mediaticamente e ossessivamente, alcuni banali senza qualità, altri bravi ma che da diversi anni propongono lo stesso pezzo, un brano ripetuto a mille con piccole variazione. Potenza dei media così bravi ed efficaci da far apparire Joseph Goebbels un dilettante.
Risultato: sul campo e sulla strada una moria di artisti annullati, depennati, cancellati, senza diritto di cittadinanza. Conclusione: un appiattimento culturale e sociale dirompente e agghiacciante.
Tutti devono contrastare la tendenza a conformare la più naturale delle attività umane: comunicare, ad un solo modello quello mediatico. Tutti: artisti, critica, organizzatori, pubblico.
Noi siamo qua, per curiosità, cambiamento, per errore, la felicità non è comoda si conquista.
www.rocktargatoitalia.eu
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