Mori è un insegnante di lingue che ha avuto modo di lavorare presso un istituto di formazione coreano dove ha conosciuto Kwon, una donna di cui si è innamorato e a cui ha chiesto anche di sposarlo. Rientrato in Giappone dopo il rifiuto, i due si sono persi di vista ma l’uomo, sentendo la necessità di rivederla, ha deciso di tornare in Corea del Sud con l’unico scopo di incontrarla ancora una volta. La donna è però via per qualche giorno, così Mori decide, dopo averle lasciato un biglietto sulla porta, di prendere una stanza presso una piccola pensione dove trascorre le giornate aspettando il rientro di Kwon.
Quando torna a casa, la ragazza si ritrova con una busta all’interno del quale sono scritte diverse lettere su fogli sciolti, una sorta di diario su quanto sta accadendo a Mori in quei giorni di soggiorno a Seoul. Sono accadimenti che la donna è costretta a leggere in ordine sparso, essendosi mischiate le pagine quando cadute a terra. Una scusa che costringe anche lo spettatore a vivere quelle stesse vicende in un ordine cronologico casuale scoprendo talvolta prima gli effetti di un evento e successivamente le cause che lo hanno determinato. Una narrazione che gioca sull’artificio del tempo: non è un caso che il protagonista stia proprio leggendo un libro su quello stesso argomento.
La collina della libertà è un film che dura poco più di un’ora e si incentra sugli incontri di Mori con diversi personaggi: alcuni diventano elementi importante delle sue giornate, altri invece sono semplici comparse di cui non si ha modo di saperne né le origini né il futuro, proprio come capita nella vita reale di tutti i giorni, quando assistiamo a scene che sfuggono al contesto in cui si sono sviluppate.
Il film è stato prodotto nel 2014 e vede alla regia Hong Sang-soo, mentre nel cast di attori vanno evidenziati Ryo Kase, Moon So-ri e Seo Young-hwa. La pellicola è un racconto profondo sull’animo dell’essere umano e sui rapporti con le persone, dandole una chiave di letture che per essere compresa deve tenere in considerazione il contesto culturale e sociale in cui si sviluppa, quello di un paese dell’estremo oriente che ha molte divergenze rispetto al mondo occidentale.
Interessante l’idea di lasciare in lingua originale i dialoghi in coreano, non comprensibili neanche dal protagonista, e tradurre invece i dialoghi che il giapponese ha modo di capire.
Titolo: La collina della libertà
Distributore: Cecchi Gori Home Video
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