Negli anni 80 la diffusione dei primi personal computer come il Commodore 64, ha contribuito alla creazione di una generazione dedita ai videogames anche in Italia. Con più di un decennio di ritardo rispetto agli USA (la ATARI è stata fondata nel 1972 e il primo gioco arcade, PONG è dello stesso anno) il nostro paese ha rimontato rapidamente il gap che si era creato.
Negli anni 90 l’ingresso delle consolle di gioco sviluppate in Giappone come la Nintendo e Sega Mega Drive, hanno portato la sala giochi a casa e a costi accessibili. In questo scenario negli USA, grazie ad alcuni fattori favorevoli, si sviluppano i primo casinò online. Internet negli USA è più diffusa, più veloce e il pubblico americano è culturalmente già abituato a pagare con le carte di credito. Questi fattori messi assieme contribuiscono a fare degli Stati Uniti il banco di prova del lancio dei giochi casino online, che in breve tempo diventano un affare milionario.
In questo periodo i sviluppatori e gestori del software di gioco si concentrano sul ricco mercato americano, trascurando il mercato europeo. In Italia agli inizi degli anni 2000, sebbene i computer siano ormai diffusi in una casa su due, i casino online sono un fenomeno di nicchia: internet è ancora molto lenta e gli italiani si mostrano scettici nell’uso delle carte di credito. Con l’introduzione del decreto legge sul gioco a distanza del 2011 vengono regolamentati i giochi online in Italia, gli operatori possono acquisire la licenza e offrire i giochi per casinò sotto la supervisione di AAMS (Amministrazione Autonoma monopoli di Stato). Nel frattempo la banda larga si è diffusa in Italia, questo crea un’inversione di tendenza e il gioco responsabile inizia a prendere piede prepotentemente anche nel nostro paese.
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