“Nei giorni scorsi i mass-media hanno divulgato il contenuto di alcune intercettazioni che evidenziano un rapporto collaborativo fatto di “convergenze parallele” tra l’Ilva e la Regione Puglia imperniato sul dirigente Ilva Archinà, immediatamente licenziato dalla proprietà. Se Vendola – gran maestro e più veloce di Bolt nel licenziare Assessori e manager neppure sfiorati da schizzo di fango, ma solo entrati nel vortice del chiacchiericcio – ad oggi non ha licenziato nessuno, vuol dire che quelle convergenze erano finalizzate a conciliare la lotta all’inquinamento e la salvaguardia dell’occupazione e, più in generale, del sistema industriale nella salvaguardia di diritti ugualmente garantiti al lavoro e alla salute. Se così è, sta bene.” – lo afferma il consigliere regionale del PDL, Ignazio Zullo che poi spiega:
Mi permetto rilevare sommessamente che si è commesso l’errore di realizzare il tutto nelle segrete stanze, a quattr’occhi e a due orecchi tanto da necessitare di intercettazioni. Un gravissimo errore per il sistema Vendola. Il tutto andava fatto alla luce del sole, con piena trasparenza e con continua informazione in un processo virtuoso di governance e di responsabilizzazione complessiva del sistema industriale, del territorio, delle Istituzioni e dei cittadini.
Mi chiedo: quando nelle Commissioni e in Consiglio, Vendola e la sua maggioranza ed in particolare i consiglieri di SEL ed il consigliere IDV Mazza presentavano i provvedimenti contro l’Ilva, erano veramente animati dal furore di combattere l’inquinamento e tutelare la salute o agivano ben sapendo che comunque il tutto si aggiusta attraverso le “convergenze parallele”? Quale è oggi il loro stato d’animo? Per loro è tutto chiaro oppure la loro frenesia potrebbe essere stata vanificata da “convergenze parallele” intercorse tra Istituzione Regione ed Ilva?
Se così fosse, come potranno guardare negli occhi i cittadini tarantini? E’ noto che ho sempre denunciato la falsità, la demagogia e l’ipocrisia della sinistra italiana abituata a predicare bene ed a razzolare male; non ho fiducia in Vendola e nelle sue poesie. De Gregori cantava: “i poeti che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa!” Voglio credere nei colleghi di maggioranza che stimo ma che non hanno compreso che quando Vendola vorrebbe l’arretramento della politica (ovviamente anche il loro arretramento), è solo per riservare a sè ed al suo sistema le “convegenze parallele” fuori da qualsiasi critica e controllo.
Ed invece Vendola va affiancato da “tanti grilli parlanti per essere la sua coscienza critica”. Ecco perché non sarò io a chiedere un’audizione di Vendola in Consiglio Regionale o del Direttore dell’ARPA o di altri funzionari in Commissione Ambiente e in Commissione Sanità. Lascio a loro, ai Consiglieri di SEL e dell’IDV e comunque ai colleghi di maggioranza questo privilegio e questo dovere. Chiarire le “convergenze parallele” consumatesi nelle segrete stanze servirà sopratutto a loro evidenziare da quale parte stanno, se dal versante del territorio e dell’ambiente di Taranto e della salute dei cittadini tarantini, oppure se erano coinvolti in queste “convergenze parallele” che, ovviamente, sembrano indirizzarsi in direzione opposta ad ambiente e salute. Su Taranto i voti della gente sono stati presi parlando e discutendo di Ilva nelle piazze e sui mass-media. Non è giusto che le “convergenza parallele” emerse dalle intercettazioni siano off-limits per il Consiglio regionale”.
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