Il Governo informa che i dati sono ancora provvisori. Nel periodo 2003-2008 nei comuni di Taranto e Statte, i più vicini all’Ilva, c’é stato un aumento del 10% dei decessi per tutte le cause e del 12% per tutti i tumori. Per i tumori del fegato e dei polmoni in provincia di Taranto è stato rilevato un aumento del 24%, per i linfomi del 38%, per i mesoteliomi del 306% per cento, mentre per i bambini si registra un +35% di decessi sotto un anno di età e per tutte le cause, e un +71% per le morti nel periodo perinatale.
Con questi dati oggi i presidenti dei Verdi, Angelo Bonelli, e dell’associazione Peacelink, Alessandro Marescotti, hanno puntato l’indice contro il colosso siderurgico, scatenando le reazioni di esponenti del governo. Bonelli e Marescotti, a Taranto, hanno riferito ai giornalisti che quei dati provengono dagli studi del progetto ‘Sentieri’ dell’Istituto superiore della sanità e di altri centri di ricerca, contenuti in una nota allegata alla perizia medico-epidemiologica disposta dal gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco nell’incidente probatorio, conclusosi il 30 marzo scorso, dell’inchiesta penale per disastro ambientale a carico dell’Ilva. Ma per il ministro della Salute, Renato Balduzzi, i dati sulla mortalità nel sito dell’Ilva di Taranto del progetto Sentieri “sono provvisori” e saranno “completati nelle prossime settimane”. Balduzzi ha ribadito che entro il 12 ottobre arriveranno anche i nuovi dati sul monitoraggio biologico degli allevatori e l’inquinamento dei mitili. “Si sta girando intorno ad un problema che non c’é” ha tagliato corto il ministro. Gli ha fatto eco il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Nella questione Ilva, sulla salute “sono stati sparati troppi numeri – ha detto – non confrontabili. Dobbiamo ancorarci a dati certi”. “Arriveremo ad un processo ed in quella sede verrà fuori la realtà delle cose”. Così Fabio Riva, vicepresidente dell’omonimo gruppo, ha risposto a Bruxelles ai giornalisti che – a margine di un incontro sulla politica europea dell’acciaio con il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani – gli chiedevano se fosse sorpreso dai dati diffusi dagli ambientalisti.
Per i Verdi e Peacelink, invece, il governo avrebbe tenuto nascosto queste cifre. “Il dato molto grave – ha detto ancora Bonelli – è che si è voluta sottacere una verità ai cittadini di Taranto, probabilmente per condizionare fatti che in realtà non possono essere più condizionati”. Accuse pesanti che hanno indotto Clini a dare mandato all’Avvocatura dello Stato di querelare il leader dei Verdi. Tra le cifre fornite da Bonelli e Marescotti, c’é anche quella relativa a 776 decessi in più in quattro anni a Taranto e Statte rispetto alle statistiche medie. Per gli ambientalisti, nello studio ‘Sentieri’ ci sarebbero “eccessi statisticamente significativi correlabili in molti casi all’inquinamento”. Oggi all’Ilva sono arrivati i tecnici del gruppo Paul Wurth, accompagnati dal vicepresidente del gruppo in Italia, Fabio Fabiola, che hanno compiuto un sopralluogo nell’area dei parchi minerali. Il gruppo Paul Wurth è stato incaricato dall’Ilva di studiare il progetto di fattibilità di una eventuale copertura dei parchi minerali. Mentre si attende il parere della Procura sul piano di investimenti dell’Ilva e sulla istanza aziendale di conservare una minima capacità produttiva (sarà il gip poi a decidere), è sul fronte occupazionale che si registrano nuove tensioni. Sempre da Bruxelles, Fabio Riva ha cercato di rassicurare. Il gruppo Riva vuole “restare a Taranto”, ha detto, e “nessuno ha intenzione di ridurre i livelli di occupazione”. Ma la Fillea-Cgil segnala che due ditte dell’appalto Ilva, Semat spa e Edil Sider, hanno annunciato ai lavoratori di voler procedere a ferie forzate e ricorrere eventualmente alla cassa integrazione per 490 dipendenti, 450 della Semat e 40 della Edil Simer. Le due ditte avrebbero già ritirato i mezzi e il personale che operavano nell’area a caldo sotto sequestro dal 26 luglio.
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