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il terrorismo spinge il turismo 2(di Giuseppe La Rosa) Nell’estate 2016 cambia la geografia dei viaggi  a causa del terrorismo internazionale. L’instabilità politica di molti paesi concorrenti  nel Nord Africa e in Medio Oriente, per quanto riguarda il settore turistico, sta favorendo le visite nel nostro Paese che secondo le stime incrementeranno di più dello scorso anno.

Quest’anno, infatti,  perdono la loro attrattività tutte quelle mete, ormai divenute tradizionali, come Tunisia, Egitto e Turchia e aumentano gli afflussi nel Belpaese, riscoperto dagli stranieri e anche da molti italiani abituati a spostarsi all’estero.

Secondo le stime sono circa 35 milioni i connazionali che andranno il vacanza nell’estate 2016, anche se nella scelta delle vacanze più di un italiano su quattro, il 27%, continuerà ad andare all’estero. La percentuale arriva al 41% per i giovani tra i 18 ed i 24 anni, dov’è maggiore la tendenza ad orientarsi verso mete estere.

Questo è quanto emerso dagli studi della Coldiretti con la presentazione sulle “Vacanze Made in Italy” durante l’estate 2016. Per l’associazione infatti “dei 35 milioni di italiani che hanno scelto di andare in vacanza solo il 27% si recherà per qualche giorno in un Paese europeo e il 9% negli altri continenti, soprattutto negli Usa e in Asia.”

Inoltre “si registra un aumento degli stranieri che scelgono l’Italia come Paese piu’ sicuro rispetto ai problemi legati al terrorismo, con gli arrivi dall’estero stimati in aumento dell’1,8% tra maggio e ottobre. Quest’anno quasi la metà dei vacanzieri estivi lungo la Penisola sarà straniero con Germania, Usa e Francia che salgono sul podio degli arrivi nel Belpaese in ordine decrescente.”

Sull’argomento è intervenuto anche Nicolò Costa, sociologo, che afferma come “gli attentanti terroristici generino effetti topofobici di lunga durata, rendendo repulsive le destinazioni, soprattutto quando sono coinvolti i turisti internazionali.”

Secondo Costa “l’aver colpito diverse città di diversi Paesi immette nella psicologia collettiva un paradigma generalizzato di incertezza, con punte diversificate ed una maggiore o minore intensità per alcune destinazioni rispetto ad altre.” In questo quadro dunque l’Italia, insieme alla Spagna,  appaiono da tempo le più sicure mete  del mediterraneo.

Nella scelta pesano però le condizioni economiche e il rallentamento della crescita causato dall’incertezza globale. In altre parole i turisti preferiscono  restare all’interno del proprio paese di residenza, determinando, di conseguenza, un aumento della clientela.

Per il 2016 si prevede, quindi, un incremento delle presenze domestiche del 2-2,5%, mentre quelle all’estero saranno stabili attorno ai valori registrati negli anni scorsi. Per quanto concerne le presenze estere nel nostro paesi si stima una crescita delle visite per circa il 2,5%, di poco superiore al 2015.

 

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